Anahata: Cuore e tatto
I cinque sensi permettono all’uomo la percezione e l’interazione con l’ambiente circostante. In riva al mare, occhi e vista aiutano a percepire l’azzurro dell’acqua, orecchie e udito a sentire le onde del mare, naso e bocca, olfatto e gusto a ricordare quel gelato gustoso di un pomeriggio d’estate. Una carezza, un abbraccio valgono più di mille parole, ma è un senso quello del tatto spesso trascurato, nonostante la pelle sia l’organo più esteso, si possono percepirne le sensazioni su tutta la superficie del corpo. Un senso che lavora anche a livello sottile. Ogni volta che il tatto entra in funzione, a nostra insaputa qualcosa succede nel Cuore.
Anahata, è una parola in sanscrito che significa: puro, pulito, intatto. E’ il nome del quarto Chakra (centro energetico) quello del Cuore, situato all’altezza del petto, al centro dell’intero sistema da cui nascono tutte le emozioni umane, in particolare l’amore. Amore e tatto sono collegati. Abbracciarsi, appoggiare la mano sulla spalla di qualcuno, sfiorare un braccio, sono sensazioni recepite col tatto da ambedue le parti, sia da chi compie l’azione sia da chi lo riceve. Uno scambio importante di energia attraverso la pelle. Per cui riappropriamoci di questo senso al più presto, utilizzandolo con attenzione e delicatezza.