Faccio volare la fantasia

L’arte espressa in strada, lungo l’isola pedonale, o nelle piazze. Artisti a tutto tondo, arrivati in città da tutta Italia e da buona parte dell’Europa. Ed ognuno di loro ha una storia. Ed un sogno. Oggi vi raccontiamo quello di Giovanni Rusalem, 37 anni, giocoliere di Volpago del Montello che abita in Argentina. 

Da quanto fai il giocoliere?

«Da quando ho 8 anni: l’ho visto fare a un ragazzo in spiaggia con le bocce e da lì ho iniziato a far volare in aria ogni cosa rotonda che trovavo, come le arance che c’erano a casa (per la gioia di mia mamma!). Poi, a 16 anni, ho fatto un corso di giocoleria e mi si è aperto un mondo e, a 21 anni, sono andato alla scuola circo di Madrid e mi sono specializzato».

Perché hai scelto di farlo nelle strade e nelle piazze?

«La strada ha un fascino e una magia particolari, non c’è un biglietto d’entrata, la strada è per tutti».

Cosa ti piace del fare arte in strada?

«L’accesso a tutto il pubblico, in strada si può fermare chiunque».

L’emozione più grande che hai vissuto in strada?

«Durante un festival a cui ho partecipato in Svizzera, nel paese dov’è nato Charlie Chaplin; poi le emozioni le ho ogni volta, come i bambini che si fermano dopo lo spettacolo per darmi un abbraccio e questo mi fa dire che è bene ciò che faccio».

Come percepiscono le persone l’artista di strada?

«C’è sempre tanta curiosità».

La tua famiglia ti appoggia?

«All’inizio è stato un po’ strano farlo accettare ai miei genitori ma, ognuno a modo loro, mi sostengono. Per mia figlia, che ha 9 anni, questo è il mio lavoro».

Si può vivere di questo?

«Dipende da come lo fai, perché lo spettacolo dura poco più di mezz’ora ma dietro deve esserci un gran lavoro di preparazione tecnica e morale che non si vede ma che fa la differenza».

Il tuo sogno nel cassetto?

«Continuare a lavorare con il circo sociale, per i tutti quei bambini che non possono permettersi di vedere uno spettacolo a pagamento. E poi migliorarmi sempre».

Un consiglio a chi vorrebbe ma ha paura di affrontare il pubblico della strada?

«La strada è onesta, se piaci, la gente si ferma, se no va via. Consiglio di non fare tutto subito ma di partire da una cosa che si sa fare bene, per poi arrivare allo spettacolo completo».

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