Francesco Costa – E si sente l’America
Vice direttore del giornale online “Il Post”, esperto di cose americane, ha aperto il Festival Aqua con la presentazione del suo ultimo libro, “Frontiera”.
Francesco, cosa volevi raccontare con questo libero?
«Volevo fare un libro che raccontasse, anziché le elezioni e la politica, come sono fatti gli americani, proprio culturalmente prima ancora che politicamente, che rapporto hanno con sé stessi, con il mondo, con lo Stato, con le tasse, con il sacro… insomma, con tutto. Perché non li conosciamo anche quando ci sembra di conoscerli».
Molto spesso l’immagine che abbiamo di loro ci arriva dai film o dalle sit-com: quanto c’è di diverso?
«In gran parte sono veramente così, anche se poi i film forzano e deviano; anzi, alcune delle cose che vediamo nei film e a volte ci sembrano frutto della finzione, in realtà sono vere, come il fatto che vanno a dormire con la porta aperta. Tutte situazioni che ci dicono qualcosa di come sono fatti e delle quali parlo nel libro».
C’è un rinascimento economico dell’America: ci sarà, dunque, un nuovo secolo americano, come dici nel sottotitolo?
«L’economia americana passa in questi anni, forse il momento migliore; da questo dire che sarà un nuovo secolo americano… Il generarsi di questa situazione non vuol dire che non avrà rivali, che non sbaglierà o che sarà un modello… Ad esempio, il Novecento è stato “il” secolo americano ed era caratterizzato da gravi ingiustizie, di disastri… eppure fu il Paese che dava le carte. Sarà così, ovvero che “darà le carte”, in questo secolo? Nel libro cerco di spiegare perché dipenderà da come sono fatti loro, più che dalla politica».
Quando un presidente degli Usa dice che entro dieci anni andranno sulla luna, i cittadini ci credono: è questa una delle loro forze?
«Gli americani hanno la capacità di buttarsi con tutte le scarpe in una impresa e di pensare che le cose impossibili possono diventare possibili; è la chiave di molti loro successi, ma anche alla base di molti dei loro disastri. A volte finiscono per farsi male, altre riescono ad andare sulla luna».
Sostieni che quello che succede negli Usa, dopo qualche anno ci sarà anche da noi: cosa ci dovremo aspettare?
«Sul piano delle cose più banali, concrete e pratiche: in America prendono un sacco di pillole ed integratori, anche non farmaci, e questa cosa si comincia a vedere anche qui; oppure avremo le acque minerali aromatizzate in mille gusti. Per venire a qualcosa di più serio: da qualche anno negli Stati Uniti c’è un problema enorme di salute mentale, soprattutto nei giovani e, in particolare, nelle donne che hanno dei tassi di depressione mai visti prima; qualcuno dice che centrino i social media, naturalmente la risposta al momento non ce l’abbiamo, ma questa cosa sta rotolando in America e temo inizierà anche dalle nostre parti».