I Derby del ponte

La storia del basket unita dal Ponte sulla Laguna.

Stefano Pittarello, scrittore e giornalista, ricostruisce la mappa dei playground delle due città, per quindici anni rivali e protagonisti in serie A di accesi derby tra Reyer Venezia e Basket Mestre. Circa 150 interviste per comporre il racconto dei playground da cui hanno iniziato la carriera grandi giocatori, allenatori come Ettore Messina, dirigenti e arbitri internazionali come Stefano Cazzaro. La storia di un periodo irripetibile con i profili dei suoi protagonisti.

Stefano, cosa troviamo in questo libro?

«Le storie dei giocatori, che hanno fatto vivere a Venezia e Mestre stagioni di gloria, emozionano ancora oggi a distanza di anni. Sono più di cento i campetti mappati in questo libro, equamente divisi da una sponda e l’altra del Ponte della Libertà».

Cosa significa ripercorrere le avventure di chi ha “consumato” questi campetti?

«Consente di ricostruire i contorni di una rivalità sportiva tra Reyer e Basket Mestre, che pur nella sua disparità di forze, ha infiammato per almeno quindici anni un Comune di trecentomila abitanti complessivi. Capace di esprimere tra i Settanta e gli Ottanta due realtà in Serie A».

Giocatori spesso cresciuti in patronati e oratori locali: ci fai qualche nome?

«Nei playground sono passati grandi allenatori, tra i quali Ettore Messina tuttora primatista di titoli conquistati, arbitri internazionali come Stefano Cazzaro che ha diretto finali scudetto e di Eurolega, il presidente Pieraldo Celada che dai campetti mestrini ha selezionato e lanciato fior di talenti. E decine di altri, presenti in questo libro. All’interno una ricca galleria fotografica, dagli anni 40 ai giorni nostri».

Grandi protagonisti. Ma anche tante storie ed aneddoti: per esempio?…

«Sono 22 brani racconti con alcuni fra i personaggi più particolari che abbiano vissuto la realtà locale. Ci sono, tuttavia, brevi divagazioni sui punti di contatto con altre città: Treviso ovvero l’altro derby molto sentito con entrambe le fazioni soprattutto Mestre. Pesaro che in dodici mesi fece retrocedere agli spareggi prima Venezia e poi Mestre. Gorizia che forní alle due formazioni decine di giocatori nel periodo di massimo fulgore delle due squadre. E anche Verona, con il suo successo in coppa Korac grazie a un giovanissimo Andrea Mazzon in panchina».

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