Il circuito dei campioni
La Pista Azzurra è stata lanciato a livello internazionale dall’imprenditore Mario Calzavara, che lo acquistò nel 1964. Il ricordo di Riccardo Patrese, uno dei grandi campioni che hanno corso qui.
I nomi, a volte, parlano. E raccontano imprese di uomini, narrano sogni e successi, diventano memoria. E la storia della Pista Azzurra, ad alcuni nomi è legata in maniera indissolubile. Quello dell’ingegner Bertazzoli, che alla fine degli anni Cinquanta ebbe l’intuizione di fondare la Pista Azzurra, ma soprattutto quello dell’imprenditore jesolano Mario Calzavara che, nel 1964, esattamente sessant’anni fa, acquistò il circuito trasformandolo in breve tempo in tempio kartistico di livello internazionale.
Torniamo allora ai nomi: alla Pista Azzurra i più fortunati hanno avuto la possibilità di veder sfrecciare piloti del calibro di Senna, Prost, Schumacher, Zanardi, Capelli, Fullerton, Willson, Forsmann. E Riccardo Patrese, Campione del Mondo di kart, 256 Gran Premi in Formula 1. Lo abbiamo incontrato nei giorni scorsi proprio alla Pista Azzurra. «Vengo a Jesolo – racconta – da quando ero ragazzino; questa era la pista di riferimento dove venivo ad allenarmi. Ho vinto anche tante belle gare, quindi ho tanti bei ricordi».
Quale il ricordo le è rimasto più nel cuore?
«Ho vinto una miriade di gare nazionali, ma vincere qui era molto bello perché mi sentivo a casa. Ero molto giovane e molto legato alla mia famiglia, venivamo a Jesolo nel weekend e, tra le qualifiche e la gara, si andava a mangiare tutti insieme a Jesolo Paese dove il direttore di gara, Pietro Borsetto, aveva un ristorante».
Com’è cambiato il mondo delle corse?
«I mezzi oggi sono più performanti, ma direi che il mondo del kart mantiene forti similitudini con quello di cinquant’anni fa. Nella Formula 1, invece, rispetto ai miei tempi è cambiato tutto, è quasi un altro sport».
Cosa consiglia a un ragazzo che vorrebbe intraprendere questa carriera?
«Bisogna fare dei sacrifici, che vuol dire magari un po’ meno discoteca e più lavoro in pista; ma se uno ha la passione sono fatiche che poi costano poco perché ci si diverte. E, se hai talento, puoi raggiungere traguardi importanti».