Il Re è tornato al King’s

Bob Sinclair protagonista di una straordinaria serata. «A Jesolo è come essere a casa», ha detto ai nostri microfoni

«Sì, ora è un po’ come essere tornato a casa». A dirlo, nel modo più semplice possibile, è Bob Sinclair, ovvero Christophe Le Friant, tra i dj e produttori più famosi al mondo, simbolo mondiale della musica house. Tornato a Jesolo, alla discoteca King’s, ha condotto il suo consueto show stellare e ottenuto l’ennesimo successo della sua carriera. Ma per capire il senso delle sue parole occorre fare un salto in indietro di oltre due anni, al marzo 2020, nel pieno del primo lockdown imposto dalla pandemia,

quando lo stesso artista raccoglieva la voglia di normalità esibendosi ogni giorno attraverso i social. Proprio in quell’occasione, intervistato da ViviJesolo, aveva assicurato il ritorno in pista, prevedendo che i balli sarebbero stati “più di prima”. C’è voluto un po’ di tempo in più rispetto al previsto, ma alla fine le discoteche hanno riaperto. E lui puntualmente è tornato nella nostra città. L’abbiamo incontrato poco prima di salire in consolle.

Cosa prova ad essere tornato in Italia?

«Grande emozione e felicità. Dell’Italia adoro tutto: dalla cultura alla moda, ma anche la gente e il cibo. Con il vostro paese ho un legame molto forte. Non è un caso se qui ho fatto alcuni dei miei eventi più importanti».

A Jesolo mancava dal 2019, come vive questo ritorno?

«Dovevo tornare nel 2020, la pandemia cancellò tutto. Posso dire che mi sento a casa. Però va detto che ho un legame molto solido con tutto il Veneto; in questa regione mi sono esibito in tutti i migliori club».

A proposito di lockdown se riavvolge il nastro degli ultimi due anni: cosa le è rimasto impresso maggiormente?

«Il successo ottenuto in quelle settimane. Ho fatto 55 giorni di show giornaliero, esibendomi attraverso Instagram. Erano giorni difficili e d’incertezza, io facevo quello che so fare e quello che sono: un disc jockey. E’ stato un incontro con la musica e con la gente a casa. Suonavo i dischi che più mi piacciono, c’era la musica House ma anche tanti altri generi. Ho raccolto milioni di visualizzazioni. E’ stato tutto inaspettato, credo che la gente abbia apprezzato la mia spontaneità».

Com’è stato ritrovare il contatto con il pubblico?

«Vedo la gente molto più carica e consapevole».

Viviamo momenti difficili, prima la pandemia e ora la guerra: la musica ci può aiutare a superare le difficoltà?

«Sì, sempre. La musica è un modo per lanciare un messaggio di pace ma anche per farci sognare. Di questo ne sono fermamente convinto, non a caso scelgo sempre delle canzoni che hanno lasciano un messaggio, anche di fede. In questo senso il potere della musica è molto forte. Le canzoni ti fanno sognare e ti aiutano ad affrontare la realtà, soprattutto nei momenti più difficili».

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