Il Valentino della cucina

Per anni ha disegnato abiti per i più importanti brand dell’alta moda, da Valentino a Max Mara. Finchè, per seguire da vicino la figlia, si è appassionato alla cucina, al punto da mollare la sua professione di stilista, per abbracciare quella di cuoco. Oggi Ennio Interlenghi è uno dei più ricercati chef italiani e la sua arte la si può assaporare al Rosemar di via Zara, a due passi di piazza Mazzini.

Ennio, ma davvero lei faceva lo stilista?

«Certamente. L’ho fatto per molti anni, dopo che la passione mi venne lavorando per un lanificio e maglificio. Sono stato sempre un creativo e, una volta messomi in proprio, ho disegnato per grandi brand come Valentino e Max Mara, ma anche per aziende come Fila».

E com’è passato dalla moda alla cucina?

«Nei primi anni Duemila, mia figlia, laureata in chimica industriale, decide con il fidanzato di aprire un ristorante nella mia Treviso. Decisi di seguirlo più da vicino nel momento in cui vidi che faticava a prendere il via. E in quel contesto mi sono appassionato di cucina. Ho, così, deciso di specializzarmi, di studiare, approfondire. Il ristorante ha cominciato ad andare bene, poi l’ho venduto: mia figlia è diventata preside al Brandolini ed io ho iniziato a fare la gavetta lavorando per varie strutture importanti».

Ma cos’hanno in comune moda e cucina?

«Entrambi i settori richiedono creatività e tutti e due toccano il gusto, da una parte quello dell’estetica, dall’altro quello dei sensi. Moda e cucina fanno fare un viaggio».

Lei ha girato il mondo, conoscendo e assorbendo vari sapori: qual è la “sua” cucina?

«Direi quella mediterranea, ma con influssi esotici. Insomma, con piccoli tocchi dei Paesi conosciuti».

È difficile imporre le sue idee di cucina?

«Guardi, qui al Rosemar c’è stato subito feeling, anche perché il titolare mi lascia molto spazio e molta libertà, naturalmente sempre all’interno di un quadro complessivo, che deve essere anche economico e gestionale».

Ai giovani cosa dire?

«Che questa è una vita di sacrificio, ma in un ambiente che dà grandissime soddisfazioni».

Ma in televisione ci andrebbe?

«No, quello è un altro mestiere».

Per chef Interlenghi qual è il piatto perfetto?

«Quello semplice, che non maltratta la materia prima. Coco Chanel diceva che la semplicità è la chiave della vera eleganza».

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