La storica fontana torna a splendere

Nuove luci e giochi d’acqua per l’opera di piazza Brescia, realizzata oltre mezzo secolo fa

Grazie ad un importante progetto di recupero conservativo e di riqualificazione, la storica fontana di piazza Brescia torna al suo splendore. Antico nel legame col passato, moderno per la tecnologia utilizzata. Un intervento dal valore di 130mila euro, finanziato grazie alla donazione di un anonimo benefattore, con l’inaugurazione prevista per…. Restaurati i marmi, nella fontana è stata realizzata una nuova corona perimetrale di 96 ugelli in otto segmenti e altrettante pompe con inverter, anziché le quattro iniziali, così da creare scenari dinamici articolati con un maggior numero di variabili. Aggiunto, quindi, un grande ugello centrale Geiser, dal getto dinamico che raggiunge i 6 metri.

Sostituiti, poi, i fari Led Rgb con la versione Rbg+W, i quali hanno il bianco integrato, modificabile e gestibile da remoto comodamente dall’app My Fountain di Forme d’Acqua. Quest’ultima è la storica azienda di Cavallino-Treporti, specializzata nella progettazione e realizzazione di fontane e giochi d’acqua da sempre alla ricerca di innovazione e soluzioni tecniche ed impiantistiche efficaci. Conosciuta in tutto il mondo, Forme d’Acqua, grazie al bando del Comune che si è aggiudicata, per la prima volta ha potuto realizzare un intervento in questo territorio, a pochi chilometri da casa. Gianluca Orazio, Ceo dell’azienda, ci ha raccontato il progetto e l’emozione di aver dato nuova vita alla storica fontana di piazza Brescia.

Gianluca, avete realizzato fontane in tutto il mondo, finalmente un intervento vicino a casa: che effetto vi fa?

«È una bella emozione, i nostri ragazzi sono molto contenti. A livello logistico tutto, ovviamente, è più facile. Al tempo stesso rimane, però, una bella sfida: avvertiamo una certa responsabilità, c’è molta aspettativa, non dimentichiamo che questa è una fontana molto importante per ciò che rappresenta e per la storia che si porta dietro. Riteniamo il contatto con il territorio motivo di ispirazione, questo aspetto ci spinge a dare il meglio di noi stessi affinché il risultato vada oltre le aspettative».

Che tipo di lavoro avete eseguito?

«Questo è un intervento di restauro: sono stati messi nuovi marmi e un nuovo fondale, ma l’impostazione rimane invariata. C’è stata, poi, l’introduzione della tecnologia come elemento di novità. È stato realizzato un nuovo arco di ugelli verso il centro che darà una maggiore dinamicità. E poi ci sarà una nuova colonna d’acqua centrale alta fino a 6 metri, con la possibilità di avere dei nuovi giochi d’acqua. A questi elementi aggiungiamo anche delle nuove luci».

Oltre a Jesolo dove state lavorando attualmente?

«A Erbil, capitale del Curdistan iracheno. In pratica abbiamo due cantieri aperti a 4mila chilometri di distanza. Non è la prima volta che lavoriamo in Iraq, ovviamente ciò comporta un certo tipo di preparazione prima di partire e di iniziare il lavoro».

E in quali altri Paesi avete realizzato le vostre fontane?

«In Iran, con difficoltà logistiche ancora maggiori. E poi a Dubai e negli Stati Uniti. Abbiamo spedito, poi, delle nostre realizzazioni in Cina».

Qual è l’opera che vi rende maggiormente orgogliosi?

«Quella nota come “Il mostro della laguna”, un’opera d’arte e d’ingegno, realizzata con il coinvolgimento di varie realtà creative, professionali e artigianali del nostro territorio. Qui arte, design e tecnologia si fondono. È realizzata in acciaio e vetro artistico di Murano del maestro vetraio Nicola Moretti, rappresenta l’essenza del nostro lavoro».

Il Paese in cui vi piacerebbe lavorare?

«Il Libano, suscita un grande fascino. Aggiungo, però, che ci piacerebbe continuare l’esperienza locale: a Jesolo, per esempio, ci piacerebbe realizzare una grande fontana con giochi d’acqua a tempo di musica, come avviene in altre grandi città. Diventerebbe una grande attrazione internazionale».

Ha già in mente la piazza in cui realizzarla?

«Servono spazi ampi e, ovviamente, una zona centrale. Piazza Mazzini è considerata un po’ il cuore di Jesolo, potrebbe essere la piazza giusta».

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