Mi voglio cosi

Pamela racconta il suo percorso, che l’ha portata a volersi ancora bene.

I tempi della pallavolo, del titolo italiano, delle giornate in palestra, sembrano lontani. Ancora di più quelli del difficile rapporto con il suo corpo. Ora c’è una “nuova” Pamela Cesario Greggio, per gli amici semplicemente Pami. Quella che è riuscita nel percorso, non semplice, di tornare a volersi bene. E arrivare terza alla finale di Miss Mondo Italia, che si è svolta a Gallipoli, è stato il sigillo della sua vittoria. Quella con sé stessa.

Pamela, intanto complimenti per il traguardo a Miss Mondo Italia.

«Ti ringrazio, sono molto felice. Per me questo risultato rappresenta chiudere un cerchio, nel percorso che avevo iniziato. Era mettermi alla prova. Qui ho avuto anche la possibilità di mostrare, attraverso un video, quello che ho fatto, i sacrifici che ho affrontato, insomma, raccontare la mia storia. Una esperienza che mi ha insegnato che nella vita puoi arrivare a toccare i tuoi traguardi, anche soffrendo».

Cos’era successo?

«Avevo smesso di giocare a pallavolo e stavo attraversando un momento non facile della mia vita e mi sono lasciata andare. Sono arrivata a pesare 105 chili. E, soprattutto, non ero più io, non c’era più la Pamela che si voleva bene come prima».

Quando è scattata la molla per cambiare?

«C’è stato soprattutto un episodio. Era il 2021. Avevo già ricevuto dei commenti poco gradevoli da qualche persona, poi un giorno è venuto a trovarmi mio papà, che abita a Londra, e mi disse: ma non vedi che sei grassa? Sono scoppiata a piangere e sono andata in camera. Mi sono guardata allo specchio e mi sono detta: adesso basta! È stato un brutto momento, ma anche quello che mi ha aiutato a darmi una grande forza».

Cos’hai fatto?

«Ho principalmente trovato una grande forza dentro me stessa, che è la cosa principale; altre volte ci avevo provato, ma poi mollavo, mentre questa volta è stato diverso. Come ex atleta sapevo come muovermi dal punto di vista alimentare; quindi sono stata in palestra, seguita da un personal trainer. Più vedevo la bilancia scendere, più prendevo consapevolezza che i risultati potevano arrivare. Sono arrivata a calare oltre trenta chili. Ma non era tanto il peso in sé la parte importante, quanto il tornare a piacermi, a ritrovare la vera Pamela».

Una questione di peso per volersi bene?

«Una donna deve stare bene con sé stessa: non conta se sei magra o se sei morbida, importante è volersi bene. Io ci ho messo un po’ a capirlo, ma ora sto bene. Ora mi dico: io sono questa, il mio fisico è questo, magari non sono perfetta per alcune cose, ma mi voglio bene».

Ed è un messaggio che vuoi dare anche alle altre ragazze?

«Guarda, a Gallipoli, tra le 120 ragazze ne ho trovate alcune che mi hanno avvicinato dopo avere conosciuto la mia storia e mi hanno chiesto dei consigli su come riuscire a credere in loro stesse ed a raggiungere i loro obiettivi. Ho, allora, deciso di scrivere un libro, che racconterà della mia vita, di come sono stata fragile, ma anche forte. Dovrebbe uscire ad ottobre. Ragazze, la vita è imprevedibile, a volte è sofferenza; ma se ci si vuole bene, se si crede negli obiettivi che si vogliono raggiungere, i risultati possono arrivare».

Pamela, con il tuo compagno Carlos ora vivi a Jesolo: come ti trovi?

«Non potevo desiderare di meglio: per una brasiliana come me riuscire ad abitare al mare è stato un sogno che si è realizzato».

A proposito di sogni, quale il tuo?

«Ora sto facendo tante cose e continuerò anche a fare la modella ed a sfilare. Ma il mio grande sogno sarebbe riuscire a fare un film».

Giornalista professionista, da anni è corrispondente per il NordEst di RTL 102.5 (operando nei settori informativi della cronaca nera, bianca e politica ed inviato per la redazione sportiva dallo stadio di Udine) e de Il Gazzettino. E’ stato autore e conduttore di programmi televisivi di emittenti regionali. Segue uffici stampa, soprattutto in ambito turistico. Moderatore di convegni. Presentatore di rassegne di incontri con gli autori di importanza nazionale e internazionale. Da tre anni è direttore responsabile della rivista ViviJesolo.

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