«Tutti a raccolta attorno al Leone di San Marco»

Il sindaco di Venezia e della Città Metropolitana, Luigi Brugnaro, si racconta a ViviJesolo, alla vigilia dell’avvio delle celebrazioni per i 1600 anni della città lagunare

Cos’è Venezia per Luigi Brugnaro?

«Venezia è una città unica e straordinaria. Un luogo antico, ma già dentro al futuro. Una città fragile, ma che non molla. E gli esempi, sia nel tempo che nella storia recente, sono molteplici. Venezia è un simbolo ma è anche una magnifica realtà che sta affrontando problemi giganteschi dai quali, ne sono certo, ne uscirà più forte di prima e con nuove prospettive e occasioni. Sentirsi veneziani significa sentirsi parte non solo della città d’acqua, quella che gira sulle cartoline e per il web, ma anche quella che pulsa attorno. Amo Venezia, un atto d’amore che sto testimoniando da oltre cinque anni dedicandomi gratuitamente al lavoro di sindaco. Un onore – ed un onere – che i cittadini mi hanno confermato pochi mesi fa. La strada è ancora lunga e il lavoro da fare tanto, ma Venezia può e deve farcela. E se ce la fa Venezia, può farcela l’Italia intera».

Le celebrazioni dei 1600 anni arrivano nel periodo che potrebbe essere quello dell’inizio del rilancio: da dove partire?

«Noi partiamo da Venezia, dalla sua storia, dalle sue tradizioni, dai suoi patrimoni artistici, dalle sue bellezze, dai veneziani, quelli della città d’acqua e tutti quelli che abitano nell’area metropolitana. Le celebrazioni dei 1600 anni dalla fondazione della città, fissata nel 25 marzo del 421, le abbiamo pensate e le stiamo programmando come occasione di rilancio per tutto il territorio».

Potrebbe essere l’opportunità per rimettere ordine al turismo in città?

«Il turismo va prima rimesso in moto. E noi siamo pronti a farlo seguendo una linea precisa. Nei giorni scorsi abbiamo inviato al Governo, assieme al sindaco di Firenze Dario Nardella, un decalogo per il rilancio delle città d’arte che sono le ambasciatrici dell’Italia nel mondo che si divide in tre capitoli. Il primo è dedicato alla salvaguardia della filiera del turismo e si compone di quattro proposte: sostegno economico per lavoratori ed aziende; incentivi per il turismo in Italia; attività, tour ed experience nelle mani dei professionisti e norma per le guide turistiche. Il secondo capitolo affronta il tema strategico dei trasporti e al riguardo vengono fatte due proposte: incremento del fondo nazionale per il trasporto pubblico locale e sviluppo del settore del trasporto turistico pubblico non di linea. Nel terzo e ultimo capitolo si parla, invece, di residenzialità con quattro azioni per il rilancio: norme per gli appartamenti destinati agli affitti brevi; norme speciali per la limitazione delle attività commerciali o dei prodotti in libera vendita; norme per la tutela del decoro e la sicurezza urbana e sviluppo delle Smart control room per la gestione intelligente della città. Siamo fiduciosi sul fatto che il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, e i rappresentanti degli altri dicasteri, intervengano su questi punti: sarebbe una svolta non solo per Venezia e Firenze ma per tutta l’Italia».

Venezia, la costa, l’entroterra: potrebbe nascere una nuova sinergia per rilanciare il turismo?

«I 44 comuni della Città Metropolitana devono lavorare assieme e fare rete per rilanciarsi. Bisogna andare oltre la divisione campanilistica e geopolitica. Venezia, intesa come città capoluogo e brand su cui puntare, va usata come alleato. L’esempio della gestione amministrativa della Città Metropolitana, unica a zero debito, è un modello virtuoso da imitare, una struttura al servizio degli altri comuni, con cui il dialogo è sempre rimasto aperto. Venezia, il suo nome, la sua immagine se usata non solo come calamita per il turista diventare un valore aggiunto per i comuni del territorio a cui non mancano specificità e attrazioni che piacciono all’ospite medio».

Quando ha deciso di candidarsi, se l’aspettava così o più facile, più difficile…?

«Era ed è una scommessa, quasi un salto nel buio. Sapevo che non sarebbe stata una sfi da semplice ma l’ho, anzi, l’abbiamo vinta lavorando molto, pancia a terra. Sono un imprenditore prestato al mondo della politica. Ho imparato molto in questi quasi sei anni di esperienza da primo cittadino. L’ho detto più volte e lo ripeto: è un percorso che consiglio di fare ad altri imprenditori nel caso se ne presentasse l’occasione. Serve grande sacrificio, rinunce ma essere utili, d’aiuto alla città e al territorio in cui si è nati, cresciuti, dove si sono poste le basi per la propria affermazione professionale è senza ombra di dubbio appagante».

Scudetto da sindaco della città: quanto felice è stato?

«Un’emozione unica. La Reyer ha vinto due scudetti, una coppa europea e una Coppa Italia negli ultimi 4 anni dopo 74 anni di digiuno. È la mia gioia, la mia passione, lo sport nel quale ho investito molto ma che continua ad emozionarmi ed esaltarmi. Credo nello sport, soprattutto in quello di squadra che per me è anche un modello sul quale costruire anche i successi professionali. La Reyer sarà sempre una parte del mio cuore ed è un patrimonio di tutta la città. A Venezia, anche con le risorse del Recovery Plan, stiamo progettando la creazione di una cittadella dello sport, con stadio, palasport, piscina olimpionica, pista per l’atletica, capace di generare una moltiplicazione di occupazione, coinvolgendo il territorio e sostenendo interventi diff usi al fine di accrescere il benessere sociale, sportivo, culturale e ricreativo di tutti i cittadini».

Cosa aggiungerebbe, dalla sua prospettiva, a una città come Jesolo per essere ancora più competitiva a livello internazionale?

«È un faro del nostro litorale, 14 chilometri di spiaggia e di arenile. Una località balneare cresciuta moltissimo negli ultimi anni e ancora con grandissime potenzialità. Il futuro è riuscire a fare rete, stare al passo con i tempi, rinnovarsi e trovare sempre nuovi spazi per l’off erta turistica. Come Città Metropolitana ci stiamo impegnando a rendere sempre più fruibili i collegamenti della mobilità sostenibile, le piste ciclabili. Riuscire a mantenersi viva e attrattiva d’estate come d’inverno e seguire la traccia dei mercatini di Natale e del Sand Nativity già avviata negli ultimi anni. È un traino per tutto il nostro litorale, da San Michele al Tagliamento a Chioggia. Un’offerta unica in Italia e, forse, nel mondo».

Sindaco, riprendendo un coro da palasport “non mollare mai” allora…

«Con le celebrazioni dei 1600 anni, Venezia vuole chiamare tutti a raccolta attorno a quel Leone di San Marco che è simbolo mondiale di libertà e di progresso. Da Venezia intendiamo proprio oggi lanciare un messaggio: Venezia è viva! L’Italia è viva! Grazie di cuore a tutte le persone che amano Venezia e, soprattutto, a coloro che contribuiranno a rendere memorabile questo anno di celebrazioni. E poi, con il prossimo Salone Nautico all’Arsenale dal 29 maggio al 6 giugno, celebreremo la nautica, il ritorno a casa di un’arte che ha reso gloriosa nei secoli la Repubblica Serenissima. Siete tutti invitati! ».

Da sindaco della Città Metropolitana, cosa augura per Pasqua ai suoi concittadini?

«Salute prima di tutto. Mai come in questo ultimo anno lo abbiamo capito con il Covid. Poi a tutti i cittadini metropolitani, ai sindaci in primis, miei colleghi e sempre in prima linea, auguro di poter vedere realizzati i sogni dei loro fi gli. I giovani sono il nostro futuro, sono quelli per cui dobbiamo lottare oggi».

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