Nidificazioni in barena

Lee barene sono isole tabulari tipiche della geografia lagunare veneziana. Esse sporgono di pochi centimetri dal livello del medio mare e sono rivestite di vegetazione erbacea e di cespugli che tollerano la salinità. La loro importanza paesaggistica è facile da verificare, mentre meno facile è intuire la loro importanza naturalistica. Nei mesi della primavera, infatti, le barene sono l’ambiente prescelto da numerose specie di uccelli lagunari per la nidificazione.

Si tratta soprattutto di specie coloniali, come il Gabbiano reale, il Gabbiano corallino, il Gabbiano comune, la Sterna, il Beccapesci, il Cavaliere d’Italia e l’Avocetta, ma anche di specie che nidificano individualmente, come il Germano reale o il Moriglione. La soluzione coloniale, con un numero elevato di nidi collocati in spazi ristretti, consente di difendere le uova e i pulli dall’attacco aereo dei predatori, in un ambiente aperto e direttamente esposto alle loro costanti ricognizioni.

La Sterna comune

Denominata anche “Rondine di mare”, la Sterna comune (Sterna hirundo) rappresenta un simbolo emblematico dei grandi volatori e migratori, tra le specie di uccelli che nidificano nella Laguna di Venezia. La sua struttura corporea e alare, definita da un lunghissimo processo evolutivo, la rende capace di sfruttare le correnti aeree e di galleggiare letteralmente nell’aria.

Bellissimo lo spettacolo naturale della sterna che si tuffa nell’acqua per catturare un piccolo pesce e ne riemerge quindi riprendendo magicamente il volo. Ma se questo non bastasse a riconoscere le sue doti di stupefacente e perfetta “biomacchina volante”, va detto che nel corso delle sue migrazioni invernali questo piccolo laride costeggia la costa atlantica dell’Africa, potendo raggiungere il Capo di Buona Speranza.

Naturalista-divulgatore, per circa cinquant’anni ha scritto saggi, guide, opuscoli, articoli, ha tenuto lezioni, conferenze, corsi di formazione e quant’altro ritenesse utile al conseguimento della sua aspirazione suprema: la “conversione del mondo” alla cultura naturalistica, ma anche alla difesa della biodiversità e della Bellezza che il sistema naturale, la sola vera divinità di questo pianeta, esprime.

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