Dalla parte del Grinch
Vi avviso, non sarò buono. Anche perché questa storia del “A Natale siamo tutti più buoni” sinceramente ha un po’ stufato ed è anche poco credibile. Assomiglia tanto al “Ne usciremo migliori” di covidiana memoria.
La realtà è che siamo ritornati tanto (e a volte peggio) quanto eravamo prima. Esattamente come a Natale: non bastano un po’ di luci, qualche lustrino e il bancomat svuotato per i regali a farci apparire più buoni. Tanto sappiamo come va poi a finire: arriva il 7 gennaio e l’Epifania tutto il buonismo si è portato via, diventato cenere come i “pan e vin” bruciati due sere prima.
E allora “basta” fingere che ci interessa del conflitto in Ucraina, quando ne è iniziato un altro a Gaza e nessuno che si chieda perché del primo non se ne parla più. E al più ci preoccupiamo se si può andare o meno in vacanza in Egitto.
Basta esprimere indignazione e magari prendere parte a iniziative contro la violenza sulle donne, quando magari ci si gira dall’altra parte se si percepisce qualcosa che non alla vicina di casa o alla collega di lavoro.
Sia mai che veniamo presi in mezzo. Ah, sia inteso: la stessa cosa vale anche per gli altri tipi di violenza. Basta dire cose come “il futuro è dei giovani”, “lavoriamo per i giovani”… quando poi la realtà è che c’è una generazione che sta andando a farsi benedire perché abbandonata, non seguita, lasciata allo sbando. E intanto ecco proliferare le cosiddette baby gang, ecco che aumentano le risse tra giovanissimi… Non è che queste cose nascono dal nulla o sono figlie (solo) di disagi familiari, eh!?
Basta criticare qualsiasi cosa, qualsiasi scelta, qualsiasi iniziativa, senza portare nulla di concreto, fosse anche un’idea, per dare un contributo concreto alla crescita della realtà in cui si vive.
Basta denigrare gli altri, credendo che questo ci faccia sembrare migliori.
Basta fare gli esperti di qualsiasi cosa sui social, a dispetto di chi “esperto” lo è diventato con lo studio, il sacrificio, il lavoro.
E basta anche pensare che Jesolo sia diventata quel che è per “grazia ricevuta” e non perché frutto di un percorso progettuale, ma anche di persone che ci hanno messo del loro, di necessità di non fermarsi mai e di guardare a quello che manca da fare e non a quello che si è fatto.
Basta. Se vogliamo veramente cambiare, se davvero desideriamo vivere in un posto migliore, se realmente crediamo nella necessità di consegnare un posto migliore alle nuove generazioni, beh, iniziamo a metterci del nostro. Ognuno di noi. In tutto quello che facciamo, a cominciare dalle piccole cose.
Sapete come finisce uno dei classici film di Natale, il Grinch? Che capirà e farà suo il vero spirito del Natale, diventando realmente più buono, senza rinunciare al suo modo d’essere e di fare.
E, allora, buon nuovo inizio a tutti voi.
Chissà, magari stavolta varrà il detto “dopo Natale siamo tutti più buoni”.