E Jesolo chiamò. Ma non tutti.

Che bello lo sport. E che belli i grandi eventi. Li aspetti con impazienza per settimane, mesi, anche anni per alcuni. E quando arrivano la sensazione percepita è quella di un qualcosa di straordinario. Lo abbiamo visto con gli europei di atletica, qualche giorno fa, con i nostri atleti mai così strepitosi in questa kermesse. Ora altre due scorpacciate, quella con gli europei di calcio, poi con le Olimpiadi. E tutto così vicino, tra Germania e Francia, tale da rendere il percepito ancora più incredibile.

Non so se a voi faccia la stessa sensazione: quando ci sono, è come fosse una grande festa. È vero, all’inizio ti poni con l’atteggiamento del tifoso, con l’auspicio che ad arrivare per primi al traguardo siano i tuoi atleti, i nostri Azzurri.

Ma poi ti piace vedere gareggiare un po’ tutti, perché sai che di fronte hai il meglio del meglio, di qualsiasi disciplina; per cui, ti metti a guardare le gare alla tele a prescindere da chi scende in campo o quale sia la competizione. Alla fine siamo tutti figli di un’unica passione, quella per lo sport.

Pensavo a quanto la nostra Jesolo sia molto simile ad una grande competizione sportiva, forse più alle Olimpiadi che agli europei di calcio per la verità. Siamo una città balneare che eccelle in tutte le discipline, se così vogliamo dire. Che dà occasione di divertimento ad ogni esigenza. Che fa competere, ma alla fine tutti fanno festa assieme. E, proprio come le kermesse internazionali, ospita “atleti” da tutto il mondo.

E, allora, pronti con le convocazioni. Chi vogliamo in squadra lo sapete. Chi non vogliamo, è sempre bene chiarirlo.

Non vogliamo i disfattisti, quelli che criticano a prescindere, senza portare contributo al confronto e alla crescita.

Non vogliamo gli “espertisti”, i finti professionisti di ogni cosa, i laureati della vita e dei social, capaci di entrare nel merito di ogni argomento e tematica, dispensando soluzioni che “come mai nessuno ci aveva pensato prima o mi aveva interpellato per dargliele?”.

Non vogliamo chi viene pensando sia tutto dovuto, che non comprende quanto tutto quello che abbiamo è (anche) sacrificio e costi.

Non vogliamo chi pensa che venire a Jesolo equivalga ad avere la libertà di sballare o commettere reati.

Non vogliamo gli arroganti, i presuntuosi, i dileggiatori. E chi usa il nome di Jesolo per allestire polemiche o avviare campagne denigratorie.

Ecco, tutti questi non li vogliamo.

Per tutti gli altri: E Jesolo chiamò! Sì!

Giornalista professionista, da anni è corrispondente per il NordEst di RTL 102.5 (operando nei settori informativi della cronaca nera, bianca e politica ed inviato per la redazione sportiva dallo stadio di Udine) e de Il Gazzettino. E’ stato autore e conduttore di programmi televisivi di emittenti regionali. Segue uffici stampa, soprattutto in ambito turistico. Moderatore di convegni. Presentatore di rassegne di incontri con gli autori di importanza nazionale e internazionale. Da tre anni è direttore responsabile della rivista ViviJesolo.

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