Estote Parati

È successo. Succederà ancora. Forse più di frequente di quanto accadeva in passato. È il 29 agosto quando scrivo questo editoriale e sono appena tornato da un sopralluogo in spiaggia con il presidente di Federconsorzi Arenili, Antonio Facco. Fuoristagione, così si usa dire, una perturbazione ha creato ancora qualche criticità nella zona della Pineta. Tradotto: qualche metro cubo di sabbia spazzato via, le prime due file di ombrelloni a rischio, necessità di intervenire. Era successo almeno altre due volte durante questa estate. Non entro in merito alla discussione del momento sul cambiamento climatico, non è lo spazio giusto per farlo.

Così come non voglio insistere sulla necessità di interventi definitivi per risolvere il problema dell’erosione in quella parte di costa, semplicemente perché ci sono le autorità competenti (tra Comune e Federconsorzi) che stanno lavorando nelle sedi istituzionali opportune per cercare di portare a casa, finalmente, una soluzione; piuttosto, come giornalisti, non molleremo la presa e verificheremo che i passi vengano effettivamente fatti. Quello che, in questo contesto, mi piace evidenziare è quello che ho visto ogni volta. Uno straordinario gioco di squadra per ripristinare la situazione e permettere agli ospiti di continuare a godersi la vacanza.

“Estote Parati”, prendendo a prestito l’espressione latina che Baden Powell (fondatore degli scout) scelse come motto per indicare come uno scout debba essere pronto a compiere il proprio dovere.

Perché c’è sempre un bivio, uno “sliding doors”, in ogni momento della vita, anche di quella turistica. Si può scegliere di lasciare le cose come stanno o darsi da fare per farle cambiare e migliorarle.

Anche nel decidere cosa volere per il futuro della nostra Jesolo. Si può continuare ad essere una città “grande”, con tante presenze, o una “grande” città, con tanti servizi e con ambizioni da realtà riferimento per il turismo del Nordest. Si può essere ancorati alla vecchia concezione di “stagione”, chiudendo definitivamente tutto appena superato l’ultimo step, quello dell’inizio delle scuole, o lavorare per proporsi anche al di fuori dei periodi canonici, organizzandoci per promuovere territorio, eccellenze eno-gastronomiche, eventi… che vivono e si fanno vivere oltre l’estate.

In questo momento storico è necessario fare una scelta. Ed a vedere la molteplicità di eventi che vengono proposti “fuori stagione” (le otto pagine che abbiamo voluto dedicare allo sport di settembre e ottobre ne sono una testimonianza), oltre a progetti e servizi che si stanno organizzando, abbiamo l’impressione che Jesolo la sua scelta l’abbia fatto e ci stia lavorando sempre di più per concretizzarla, anche con un cambio culturale ed un coinvolgimento complessivo.

Perché mettersi a riposo o prepararsi per una nuova partenza fa tutta la differenza del mondo. E, chissà, magari anche ViviJesolo è pronta per il cambio di rotta.

Giornalista professionista, da anni è corrispondente per il NordEst di RTL 102.5 (operando nei settori informativi della cronaca nera, bianca e politica ed inviato per la redazione sportiva dallo stadio di Udine) e de Il Gazzettino. E’ stato autore e conduttore di programmi televisivi di emittenti regionali. Segue uffici stampa, soprattutto in ambito turistico. Moderatore di convegni. Presentatore di rassegne di incontri con gli autori di importanza nazionale e internazionale. Da tre anni è direttore responsabile della rivista ViviJesolo.

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