La storia siamo noi
Nel 1994 Nelson Mandela viene eletto presidente del Sudafrica, la regina Elisabetta II e il presidente francese Mitterrand inaugurano il tunnel della Manica. Schindeler’s List si aggiudica 7 Oscar e nasce la prima Playstation lanciata da Sony. Michael Schumacher si aggiudica il primo mondiale della sua carriera, con la Benetton, Roberto Baggio sbaglia il rigore nella finale dei Mondali negli Usa, il Milan vince il suo 14esimo titolo, il terzo consecutivo, e Beppe Signori diventa capocannoniere con 23 gol, con la maglia della Lazio. E nasce ViviJesolo. Quello che può apparire come un irrispettoso ed irriverente confronto con la Storia con la “esse” maiuscola, in realtà è la constatazione di un vissuto, di un cammino fatto di pari passo con la crescita e l’evoluzione di una delle più importanti città turistico-balneari d’Italia, di un modo di fare comunicazione turistica che, da allora, non è stata più la stessa.
In fin dei conti lo dice anche Francesco De Gregori: “La Storia siamo noi, nessuno si senta escluso”. E in questa storia, un gruppetto di poco più che ragazzi con la passione del giornalismo, stimolati da un amministratore che all’epoca aveva praticamente la loro età, decide di investire tutto su un “giornaletto” per le vacanze. Solo a ricordarla sembra più l’impresa folle (ed anche qui verrebbe spontanea un’altra citazione: “Siate folli, siate affamati”, Steve Jobs), che un progetto ragionato.
Della serie “Nulla si crea… tutto si trasforma” (Antoine-Laurent Lavoisier), anche ViviJesolo appariva come l’evoluzione di un percorso già tracciato qualche anno prima, tra “Jesolo Stop” e “JesoloEstate”.
Ma lo dice anche Oscar Farinetti che i suoi più grandi successi sono nati da idee “copiate”, da spunti imprenditoriali cui dare nuova linfa, rinnovati progetti e un carico di nuova energia. E ViviJesolo è stato questo. E questo vuole essere ancora. Nella sua crescita, nella sua evoluzione, nel suo modo di raccontare, nel suo essere sempre più “rivista” e sempre meno il “giornaletto” di allora, ma sempre fedele a sé stesso, con l’idea di raccontare la città, di farla vivere in tutte le sue molte anime, di rappresentare, insomma, uno strumento utile per i suoi lettori. Da allora ViviJesolo è cresciuto, è diventato grande.
Ha sviluppato altri progetti, tra gli audio articoli (primo free press turistico d’Italia a farlo) e i Qrcode di servizio, VisitJesolo tutto in tedesco e le news sul web. E tutto questo grazie anche alle tante persone, agli enti e alle aziende che ci hanno creduto, che hanno investito in questo progetto. Siamo cresciuti, anche se con la convinzione che, in fin dei conti, nulla è cambiato. Siamo sempre noi, è sempre il vostro ViviJesolo. E lo sappiamo che alla fine “trenta” resta solo un numero se questo gruppetto di “vecchi” e “nuovi” ragazzi non mantenesse la voglia e la follia di fare questo lavoro, che diventa anche servizio. Magari un giorno, tra gli eventi del 1994, si racconterà anche questa storia… Buon compleanno a noi, buon compleanno a voi.