Quella voglia di alleggerire le spalle e di volare spensierati
Ho guardato a lungo quegli aquiloni. Penso come tanti di voi. Dal giorno della presentazione, quando gli organizzatori di Aquiloni in Festa ne portarono un paio per farci capire di cosa stavamo parlando: non il classico aquilone a rombo fatto con la carta dell’uovo di Pasqua che da bambini abbiamo provato a realizzare (con discutibili e improbabili conseguenze, almeno per quanto mi riguarda), ma vere e proprie opere d’arte. Per poi passare alle due giornate, con l’apoteosi la domenica, con il cielo azzurro che ha esaltato ancora di più colori, forme e movimenti.
Li ho guardati. In un misto di emozioni che inizialmente facevano a botte. Per lasciare poi spazio ad una, che può essere riassunta in: sensazione di leggerezza.
Che grande peso ci siamo portati e ci stiamo portando dietro.
L’inizio della pandemia, il lockdown, l’incertezza del futuro. E, poi, la nuova ondata quando tutto sembrava finito, il vaccino, i legittimi dubbi. E ancora incertezza del futuro. I nuovi picchi di contagi, gli ospedali che non si svuotano completamente. E, quando tutto sembra indirizzarsi verso l’uscita, la guerra, con tutte le conseguenze. E ancora una nuova incertezza del futuro.
Interminabili montagne russe di sentimenti. Ed un peso, un peso grande che sembra schiacciarci.
E poi arriva il giorno di Aquiloni in Festa. E allora capita che ti fermi a guardarli. Sono tanti, sono variopinti, sono di molteplici forme. E si librano nell’aria, quasi spinti da una forza invisibile. E capisci tutta la voglia di leggerezza di cui sentiamo il bisogno. Ma comprendi anche che non puoi aspettare “solo” l’aria, questa forza impalpabile, quasi magica, per farli volare.
Quegli aquiloni, che così tanto ci hanno fatto divertire, sognare, in quei giorni di evento, sono frutto di studio, progettazione, preparazione, forza di volontà, capacità di non farsi abbattere di fronte a qualche primo errore di realizzazione, condivisione di idee… E, solo dopo, c’è l’aria.
E allora, guardiamo alla nuova estate, chi come ospite, chi come imprenditore, con la stessa leggerezza e capacità di sognare, ma anche con lo spirito di chi vuole essere protagonista e quei fili li vuole muovere. Perché, sennò, non saremmo altro che quei bambini che rimangono amareggiati per non avere saputo fare volare il loro aquilone fatto con la carta delle uova di Pasqua. Che, comunque, è giusto provare a fare.