Per avventura e per i bimbi
Il brivido dell’avventura. L’emozione impagabile di vedere con i propri occhi una delle aree naturalistiche più belle al mondo. La soddisfazione di realizzare una impresa. L’orgoglio di promuovere un progetto per i bambini.

C’è tutto questo, ed anche qualcosa di più, come un pizzico di sana e salutare follia, nell’iniziativa che due jesolani stanno realizzando proprio in questi giorni: un viaggio in bicicletta, dal Cile all’Argentina, per quasi 1500 chilometri.
Loro sono Alessandro e Renato Martin. Di professione albergatori, un passato da presidente di Jesolo Turismo e Consorzio JesoloVenice per il primo, di sindaco e presidente di Federconsorzi Arenili per il secondo, con quella passione per la bici e il territorio che li ha portati a diventare ufficialmente guide ciclo-turistiche, al servizio degli ospiti di Jesolo.
IL PERCORSO
Partiti da Peurto Mont, in Cile, è previsto l’arrivo a Puerto Madryn, in Argentina, nella penisola di Valdez, nota anche perché in quella zona arrivano le balene per svernare. «Perché questo percorso? Perché la Patagonia è il sogno di tutti i ciclo-amatori, dove la natura è la padrona indiscussa di questo territorio. Tra l’altro noi abbiamo deciso di vivere questa esperienza con un tracciato meno conosciuto (il classico va da Nord a Sud), che ci permette di vivere una Patagonia meno conosciuta, più originale. In questo ci siamo fatti aiutare da un amico italo-argentino, che ci ha dato tutte le indicazioni utili per il tracciato».

IL PROGETTO
Attraverso questa impresa sarà promosso il progetto di Real Bike Guides, realtà cui Alessandro e Renato fanno parte, ovvero realizzare la prima scuola di ciclismo a Jesolo per bambini (e non solo). «Sarà realizzato un piccolo impianto – spiegano – per insegnare ad andare in bici, ma anche al rispetto delle regole. Con il Comune, ufficio sport (in particolare l’assessore Martina Borin che si è spesa molto per questo progetto), è stata individuata un’area. Contiamo di poterlo realizzare già per la prossima primavera».
I PRECEDENTI
Alessandro e Renato non sono nuovi a questo tipo di imprese. Nel 2013 il primo ciclo-viaggio sulla via Francigena, poi Spagna, Portogallo… fino al Marocco, per un totale di oltre 10mila chilometri. E sempre per promuovere iniziative sociali. «La parte più difficile dei viaggi: affrontare l’incognita per qualcosa che non abbiamo mai fatto. La parte più bella: in assoluto la condivisione con le persone che incontri durante il percorso. L’empatia che crea la bici non ha uguali».
