«Parte di questa nuova rivoluzione musicale»

La cantante vicentina racconta il suo tour e la sua vita che gira attorno alla musica. E’ una delle cantanti più attese dei festival di tutta Italia. E Madame in Tour farà tappa nella nostra città il 13 luglio, in occasione dello Jesolo Suonica Festival.

Come nasce “Madame in tour”?

«Il lavoro sul tour è stato fatto grazie alla direzione artistica di Luca Faraone che ha praticamente riarrangiato quasi tutti i pezzi. Ho dei musicisti: un tastierista che si chiama Carmelo Caruso, una batterista giovanissima che si chiama Dalila Murano, Estremo – che è il dj alla consolle – che mi accompagnerà anche nei live estivi quando non avrò tutta la band e poi Emanuele Nazzaro che è il bassista. Abbiamo messo in piedi questa band che è stata un po’ anche una sfida, perché già stiamo parlando di un mondo urban, in più anche un mondo urban abbastanza variegato data la molta differenza tra un pezzo e l’altro».

La tua musica viene spesso definita “urban”: che significa?

«Il concetto di urban non lo so spiegare perchè è la parola che i giornalisti hanno dato a me per descrivere la mia musica, la verità è che non ho la più pallida idea di che tipo di genere faccio, ha una matrice rap, ha una matrice cantautorale, ha una matrice pop, magari in futuro sarà più rock. Ogni pezzo e ogni messaggio necessitano di un proprio genere, di un proprio strumento. Se nella vita usi sempre uno stesso strumento, fai sempre lo stesso genere, c’è il rischio che poi tu dica sempre le stesse cose».

C’è più Madame o più Francesca in quello che fai?

«Nel momento in cui sono andata a Sanremo, come succede a molti artisti che diventano ufficialmente e pubblicamente artisti, mi sono un po’ sdoppiata: Madame nel lavoro e Francesca nella vita reale. Sono persone con ritmi di vita diversi e idee diverse, ad una interessa di più la tranquillità, la pace, la salute mentale all’altra un po’ meno. Bisogna nutrire entrambe le parti, quindi ho fatto un po’ e un po’, ho fatto delle pause e ho lavorato molto, mi sto cercando un attimo di ambientare».

Sanremo ha certificato il successo avuto con Sciccherie: cos’è cambiato per te?

«Spero di essere parte di questa nuova rivoluzione musicale, io tendo a fare quello che mi va di fare poi se riesco anche a fare qualcosa di buono benissimo, ma esserne parte o sentirmi dire che ne faccio parte è una delle sensazioni più piacevoli del mondo».

Ma com’è il tuo modo di vivere e vedere le cose?

«Il mio modo di vivere le cose è “io mi faccio il mio”, molti guardano gli altri cosa fanno io non sono così, non ho l’attitudine al confronto. Nei feat. vivo l’incontro non il confronto, un’unione che fa la forza del pezzo, in quel momento ci sono io che mi sto unendo ad un altro\un’altra artista».

Com’è andata a scuola? E ti piace leggere?

«A scuola sono stata promossa con 82, sto continuando a studiare le mie cose grazie anche alle lunghe chiacchierate con Paola, poverina la tengo ore al telefono a parlare di psicoanalisi e filosofia. Ora come ora sto leggendo “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e sto studiando un libro di Jung e approfondendo questioni metafisiche. Sono in un momento in cui studio qualsiasi cosa, leggo qualsiasi cosa, vado ovunque, conosco persone, non ho nè un giudizio positivo nè uno negativo, mi limito ad apprendere ora».

Com’è il tuo rapporto con i social?

«Mi sono staccata dai social per tre mesi, sono andata in Giordania, non per andare via dalle cose belle, mi sono voluta staccare dal mondo dei social, non solo per quello che potevano dire su di me, ma anche sugli altri, mi da proprio fastidio la gente che giudica in generale».

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