Quella brutta avventura di Sgorly, la gatta

Eccomi sono Sgorly, sì sono proprio io! Una povera gattina randagia, affamata, piena di pulci e sola al mondo! E poi un bel di’…. una casa accogliente, un pasto caldo, una cuccia morbida, carezze e grattatine che mi piacciono tanto ma con parsimonia, senza esagerazioni, eh!

Mi sono abituata ben presto al benessere. Ho fatto una carriera rapidissima: da gatta randagia, sono diventata il personaggio più rispettato del vicinato; a mezzogiorno se, per caso, ho l’orologio indietro, mi suonano la grancassa (in verità è una pentolaccia battuta con un mestolo di legno), che è il richiamo per il succulento pranzetto ed io a quel suono corro come una pazza anche se sono in mezzo ai campi a farmi una passeggiata! E’ cosi anche alla sera e alla mattina a colazione.

E’ facile capire come, in poco tempo, sono diventata una panciona!

Ebbene, l’episodio che vi voglio raccontare non mi fa certo onore ma è accaduto realmente e non posso ignorarlo.

Ero in vacanza, per modo di dire, da mia sorella Cini.

Un giorno gironzolavo per il giardino e cosa vedo? Gatto Barufachis che, con eleganza, snellezza ed agilità infila il “buco gatti”, un buco creato apposta nel cancello d’entrata per far passare noi gatti invece di dover saltare il cancello.

Gatto Barufachis con aria di sfida si rivolge a me: <<Ehi, tu, cicciona di campagna, sei capace di passare da qui?>>. “ E’ facile”, pensai.

Così ci provai pure io! AIUTO, AIUTO…! Rimasi  incastrata ed appesa mezza di qua, nel giardino, mezza di là sulla strada, incastrata di pancia…

Più tentavo di svincolarmi, più mi incastravo, la pancia non voleva proprio passare! Tra le risa degli altri gatti, in primis Barufachis, la mia amata padrona venne in mio aiuto: cominciò a spingere da dietro, ma non passavo… Trattenevo il respiro, ma niente…. È stato drammatico! Dopo un tempo interminabile il problema è stato risolto. Ma che vergona!

Tutti ridevano di me!

Da quel giorno ho ignorato quella trappola: preferivo la rete di cinta ma era faticoso, così rimanevo a casa!                        

Sono Carolina Del Tatto, in Severo. Insegnavo alle scuole elementari; all'inizio della mia carriera ho seguito i bambini con disabilità. Ho orgogliosamente 83 anni ed ho iniziato a scrivere fiabe.

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