Ricordi di giovinezza
Sono gatto Barufakis un bel gattone con due occhi intensi.
Dal mio nome si capisce sicuramente che sono uno che non si fa mettere le zampe in testa! Sono il boss del quartiere, non vola una mosca che io non sappia. Gatta Cinerina, la panciona, e gatto Pelliccia, lo spilungone, miei coinquilini, mi rispettano e mi temono, quello che dico è legge!
Oggi vi voglio raccontare un fatto accaduto tempo fa. Alcune sono avventure accadute in tempi lontani, quando ero ancora giovane e con poca esperienza di vita, alcune dimenticate, altre mi sono rimaste impresse nella mente proprio come quella che sto per raccontarvi, anche perché mi sentivo forte, invincibile e sempre sicuro di me. Ricordo con orgoglio come ho saputo affrontare il Rosso, un grosso gattone che, con arroganza, superbia e sfrontatezza, passeggiava sul muro di cinta guardandomi dall’alto con fare sprezzante.
Io lo contraccambiavo lo sguardo indignato da quello sbarbatello che, senza rispetto, passeggiava sul mio territorio. Nascosto tra i rami di fico aspettavo il momento giusto per colpire senza pietà. Avevo studiato una tattica infallibile: un ramo che mi permetteva di saltare sul muro con presa sicura e precisa. E così feci. Il Rosso passò puntuale sul mio territorio senza autorizzazione, ignaro dell’agguato, ed io feci un balzo e con un colpo ben assestato, lo feci cadere nel giardino confinante. EVVIVA! Missione compiuta! Tutto come avevo programmato! Rimase interdetto per qualche secondo poi scappò come una lepre!
Ogni tanto lo vedevo ancora, ma molto più guardingo. Ora sono tanti mesi che non lo vedo più e devo dire che un po’ mi dispiace non azzuffarmi più con lui.