Non c’è libertà se non si è liberi dal Covid19

Tutti noi ci auguriamo che la partita contro il Covid19 sia alle battute finali. Ma la coda di questa guerra potrebbe riservarci qualche amara sorpresa. Il virus ha ripreso a galoppare. Ricorre alle varianti per sfuggire ai radar del nostro sistema immunitario. Non ci è riuscito. Almeno fino ad oggi. Ma ad ogni nuova variante aumenta la sua aggressività e la sua contagiosità. Il rischio – e segnalarlo non è certo fare terrorismo ma stimolare consapevolezza – è che ci costringa a recedere da quegli spazi di agibilità di vita sociale che ci siamo conquistati con fatica. Sta a noi difenderli con distanziamento e mascherina. Ma, soprattutto, con vaccinazioni e green pass. E non mi straccerei affatto le vesti contro un attacco alla libertà personale se si decidesse di renderli obbligatori.

La convivenza sociale esige regole il cui rispetto è una garanzia di libertà. Nessuno deve sentire minacciata la propria salute e a nessuno dovrebbe essere permesso di mettere in pericolo quella degli altri, né in treno né al bar, né a teatro né al ristorante. Né a scuola. Fra poco più di un mese riprenderanno le lezioni. Ci condanneremo alla Dad perché qualcuno, invocando la propria personale libertà, non si è voluto vaccinare? Si dice, giustamente, che bisogna puntare sulla persuasione e non sulla costrizione. Più che d’accordo. Ed è quello che si sta facendo. Ma dove non arriva il senso civico deve intervenire la responsabilità della Legge.

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Assessore poi vice sindaco per una decina d’anni, occupandosi di varie materie,tra cui cultura, turismo ed urbanistica. è stato fondatore e direttore de “La Voce di Jesolo”.

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