La rosa di Natale

Si narra che i Magi giunsero i primi di gennaio alla grotta di Betlemme guidati da una stella e portando con sé preziosi regali. Nei dintorni, una pastorella, vedendo i doni con i quali i re avevano omaggiato il Bambin Gesù si disperò per non avere nulla da offrire. Dalle sue lacrime nacquero in terra fiori bianchi con antere dorate: ecco nate le Rose di Natale.

DOVE SI TROVANO

Nelle nostre colline si trovano spesso varietà spontanee, ma in Europa è da anni che vengono selezionate varietà sempre più belle e fiorifere. Gli ellebori sono piante ottime per tutti i terreni, tranne che per quelli estremamente argillosi e, fra le molte specie, ve ne sono di veramente interessanti, soprattutto per situazioni di ombra, sia profonda che leggera, con fioriture da fine novembre ai primi di aprile.

Si comincia, ovviamente, con gli Helleborus Niger, per poi passare alle specie Sternii, Nigricans e per ultimi gli Orientalis. Ma ce ne sono molte altre poco conosciute come H. Argutifolius, H. Guttatus. Se si hanno situazioni di sottobosco questa pianta dà, quindi, il meglio di sé.

I MITI GRECI

Un pastore di nome Melampo, indovino e guaritore, avendo osservato che le proprie pecore si purgavano mangiando l’elleboro, pensò di somministrare lo stesso alle figlie del re di Argo, Preto. Erano pazze e Melampo le guarì grazie a questa pianta. Come ricompensa ottenne il titolo onorifico di “purgatore”, una parte del regno di Argo e la mano di una delle principesse. Da qui inizia la fama dell’elleboro come pianta in grado di curare i malati di mente.

Un’altra storia legata all’antica Grecia è raccontata da Pausania e riguarda la vicenda della città di Cirra che godeva di grande potere grazie alla sua posizione strategica. Per contrastare la sua potenza diverse Poleis vicine si coalizzarono creando un’alleanza militare e sconfiggendo la resistenza dei cerresi proprio con gli ellebori.

Contaminarono l’acqua che arrivava alla città gettandoci le sue foglie.

Gli antichi greci ricorrevano alla frase “aver bisogno dell’elleboro” per indicare i folli. In quel tempo molti malati di mente si recavano ad Antycira, nel golfo di Corinto, che era località rinomata per la vegetazione ricca di elleboro. Anche Eracle, secondo la leggenda, guarì dalla pazzia grazie a questa pianta. E gli antichi filosofi ricorrevano ai principi di questa pianta per raggiungere uno stato ipnotico, molto simile alla meditazione profonda.

L’ elleboro, in realtà, è una pianta velenosa a tutti gli effetti e in tutte le sue parti. Contiene l’elleborina: per questo veniva utilizzata per calmare gli spiriti bollenti e i matti.

IL SIGNIFICATO

Secondo il linguaggio dei fiori, che tiene in considerazione i colori e non le specie, l’Helleborus, avendo più colori nelle sue varietà (rosa, rosso, porpora, verde e bianco), affianca ai colori i vari significati: il bianco è associato a una proposta di matrimonio, il porpora a una preghiera per la fine delle afflizioni e il verde a una richiesta per verificare i sentimenti della persona amata.

Ecco perché amare questa pianta bellissima dalla fioritura invernale delicata e duratura e ricca di significato e di tante storie.

Autore /

Progettista e compositore floreale, ha appreso questa professione attraverso l’attività di famiglia e molti studi in questo ambito. Propone realizzazioni romantiche, razionali, sensibili. Flowerdesigner nella storica fioreriaroma Jesolo, tutor nella trasmissione Detto Fatto su Rai2

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