Cosi cambia l’ospedale

Sarà il più importante e il più intervento di recupero strutturale da quando è nato, ormai 97 anni fa, quando venne realizzato come istituto marino per le cure elioterapiche.

Il 2024 sarà un anno importante per la sanità pubblica del Veneto Orientale, per i tanti investimenti previsti e già finanziati e che riguarderanno le tre strutture ospedaliere, ma anche la realizzazione delle Case di Comunità. Complessivamente saranno lavori per 131 milioni di euro.

Il progetto riferito al nosocomio di Jesolo, situato in via Levantina, prevede un investimento di 10 milioni di euro, ad iniziare dal raddoppio della superficie destinata all’attività poliambulatoriale nell’area dell’ex colonia. A seguire verrà rinnovata ed ampliata la radiologia e realizzata una nuova Unità Riabilitativa Territoriale (URT).

Per quanto riguarda la parte esterna, verranno ricreate le storiche terrazze elioterapiche; il braccio Est dell’ospedale verrà ricostruito in continuazione con la radiologia mediante nuovi materiali, riproponendo così i due rami laterali estesi verso il mare come alle origini; tra i due rami dell’ospedale nascerà un parco terapeutico con percorsi nel verde. L’ingresso alla struttura verrà mantenuto, ma sarà caratterizzato dalla vista sul fronte mare. Verrà realizzata una nuova dialisi collocata negli ex magazzini sul fronte spiaggia e verranno ristrutturate le aree di degenza riabilitativa.

LE CASE DI COMUNITÀ

Altri 16 milioni di euro saranno destinati alla realizzazione delle Case di Comunità. Si tratta di un nuovo modello di presa in carico sanitaria e sociosanitaria di prossimità, di facile individuazione e accesso, dove i cittadini troveranno risposta ai bisogni di assistenza primaria nelle 24 ore e 7 giorni su 7. All’interno opereranno equipe multidisciplinari per una presa in carico globale del paziente a 360 gradi tenendo presente che le urgenze verranno sempre gestite nei pronto soccorso e le acuzie negli ospedali.

A Jesolo sarà realizzata nel distretto socio sanitario di via Levantina (area ospedaliera); a Cavallino-Treporti (lavori iniziati) in un nuovo edificio di via Treportina; a San Donà di Piave nel poliambulatorio di via Verdi (lavori iniziati).

«Sarà un cambiamento radicale nell’organizzazione dell’assistenza territoriale – interviene il direttore generale, Mauro Filippi – a sostegno della quale sarà necessario un nuovo approccio culturale sia da parte del cittadino e sia dei professionisti che vi lavoreranno all’interno».

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