Page 21 - ViviJesolo-01-2024
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È più bello fare cinema, teatro, televisione noscere meglio noi stessi. Riguarda un uomo
o doppiaggio? che è in pericolo di vita e rivede, in brevi flash,
«Mi piace diversificare stili di lavoro diversi. tutta la sua esistenza».
Il teatro mi piace perché mi dà il contatto col
pubblico». C’è qualcosa di Francesco in Leo Mayer, il
protagonista?
Quando ha capito che la sua voce aveva «No, niente! Non faccio lo psichiatra e non
qualcosa di speciale? vivo drammi così profondi. Mi piace interpre-
«Ancora non l’ho capito! Mi sono semplice- tare personaggi molto lontani da me. Però, in
mente accorto che ero adatto a fare questo alcune parti di questo spettacolo tutti ci pos-
lavoro, che mi piaceva; ma ancora oggi tratto siamo ritrovare».
malissimo la mia voce e dovrei decidermi a
fare una vita più sana».
Com’è recitare insieme a sua moglie e a
suo figlio?
Qual è stato il doppiaggio più difficile? «È un’esperienza bellissima, è la prima volta che
«Senza dubbio il cartone “Mucca e pollo”. Io siamo su un palco tutti e tre. E poi non devo
facevo il diavoletto rosso e dovevo sempre chiamare nessuno a casa, finito lo spettacolo».
cambiare voce molto velocemente».
Quando siete a casa, cosa vi piace vedere
A quale attore che ha doppiato è più af-
fezionato? in televisione?
«Sicuramente Denzel Washington e George «Abbiamo gusti molto diversi, a mia moglie
Clooney. Penso che con loro tra poco faremo piacciono i film in bianco e nero e degli anni
un processo di parentela». ‘50, io preferisco le partite, i telegiornali e i do-
cumentari. I film non riesco a vederli a casa,
mi piace andare al cinema».
Li ha mai incontrati?
«George l’ho sentito al telefono, voleva farmi i
complimenti per la voce». Lei è più tipo da città, mare o montagna?
«Abito a Roma per comodità e per la famiglia,
A quale personaggio interpretato è più ma mi piace molto il mare».
legato?
«Rene Ferretti della serie “Boris”, è un perso- Non potrebbe vivere senza…
naggio insuperabile». «Vino! Moderatamente… E qui da voi si beve
bene».
Si parla sempre di più di intelligenza ar-
tificiale, anche applicata al doppiaggio. Quanto conta l’umorismo nella sua vita?
Secondo lei potrà mai sostituire una voce «Moltissimo. Per me è un compagno di vita, da
umana? sempre, anche nelle cose brutte. Con l’umori-
«La tecnologia in questo settore fa passi da smo si vive meglio».
gigante e non si può fermare, penso che nel
doppiaggio vada seriamente regolamentata già Progetti futuri?
da adesso». «Porteremo avanti questo spettacolo per qual-
che stagione, nel frattempo sto facendo una
Parliamo di “Chi è io?”: cosa significa? rubrica che si chiama “Teatro della Politica” nel
«È una domanda esplicativa che ci aiuta a co- programma “Tango” su Rai2».
È una commedia teatrale divertente e metafisica. “Chi è io?” è la domanda rivolta al protagonista Leo
“CHI È Mayer che lo costringe a ripercorrere alcuni momenti della sua vita come in un sogno, accompagnato
IO?” dalle persone che ama e che lo amano.
Intellettuale, ironico pensatore, critico raffinato e sarcastico della società, si trova nel tritacarne trash
di un’ospitata televisiva in cui tutto viene fuso e mischiato.
Leo Mayer rivive la propria esistenza con spostamenti della credibilità, verosimili ma non veri, in cui tutti
i personaggi incontrati abitano la realtà, la fantasia e l’inconscio.
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