Page 29 - ViviJesolo-12-2024
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Alessandro, ma è vero che tu non sei
             originaria di Jesolo?
             «Sono jesolano d’adozione. La mia fa-
             miglia è originaria di Noale; Jesolo la
             frequentavamo per le vacanze, a Villa
             Andrea. La conoscevamo anche perché
             mio papà, sempre lungimirante, intra-
             vedendo le potenzialità di questa cit-
             tà, aveva fatto degli investimenti qui.   il Marina ed io ho iniziato a gestirlo,   che sei stato anche presidente Aja
             Da Noale ci siamo trasferiti a Eraclea,   inizialmente con i miei fratelli, che fa-  e sei stato fondatore di Fidi Turi-
             dove  avevamo  preso  in  gestione  un   cevano altro di lavoro (Paolo e Adria-  smo, ora Fidi Impresa, di cui sei vice
             bar; infine a Jesolo».          na insegnanti e Giorgio in banca) e lo   presidente.
                                             stesso papà».                  «Sì, anche se ho iniziato a frequentare
             Ma come sei arrivato a fare l’alber-                           le associazioni qualche anno dopo l’av-
             gatore?                         Ma non ti spaventava la gestione di   vio dell’attività. Si può dire con il pe-
             «Si  potrebbe  dire:  grazie  ad  un  paio   un albergo a soli 20 anni?  riodo Giannetti (presidente Aia), an-
             di pattini. Vi racconto. Fatti gli esami   «Per  nulla,  anche  perché  quello  era   che perché prima svolgevo altri lavori
             di terza media, avevo 14 anni, chiesi a   il mio obiettivo. Inoltre, quelli erano   durante l’inverno e non avevo tempo.
             mio papà di avere come regalo per la   anni in cui Jesolo stava iniziando a svi-  Si  era  creato  un  bel  gruppo  in  asso-
             promozione quei pattini che mi pia-  lupparsi e si intuiva la grande possibi-  ciazione  (ricordo  anche  Alessandro
             cevano molto, ma che erano anche co-  lità di crescita della città. Attenzione,   Peruch),  che  sapeva  affrontare  anche
             stosi. Lui di rimando mi fa: quei soldi   però, non mi limitavo a quello, visto   i problemi più gravosi, vedi il periodo
             è meglio se te li guadagni. E così sono   che d’inverno aiutavo mio papà nell’at-  delle alghe, con grande determinazio-
             andato a fare la stagione all’hotel Ve-  tività di commerciante, in particolare   ne. Alla base di tutto c’è sempre stata
             nezia, come ragazzo di portineria, più   guidando la sua auto e portandolo ai   grande passione, amore per il proprio
             altri lavoretti (come si usava un tem-  vari appuntamenti».    lavoro e per la città».
             po). Grazie anche alle mance che pre-
             si, riuscii a comprarmi i tanto sognati   Cos’hai preso da papà Alfonso?  Oggi è possibile, passami il termine,
             pattini. Solo che, da quella esperienza,   «Le sua capacità di rapportarsi con le   destagionalizzare?
             capii che quella era la mia strada. Dissi,   persone,  il  suo  carattere,  il  modo  di   «Si stanno facendo tante manifestazio-
             allora, a mio papà che il mio desiderio   fare,  il  senso  dell’affare.  Poi,  il  fatto   ni per arrivare a vivere la città in più
             non era andare in collegio, come i miei   di averlo accompagnato in giro, mi ha   periodi dell’anno, ma ci vuole la consa-
             fratelli, ma fare la scuola alberghiera.   dato la possibilità di capire molte cose,   pevolezza degli imprenditori, senza at-
             Così feci, svolgendo, nel frattempo an-  direttamente sul campo».  tendere “solo” la volontà politica, con
             che vari lavori negli hotel».                                  una condivisione dell’obiettivo».
                                             Ma com’era il turismo allora?
                                             «Si potrebbe anche dire: com’era fare   La tua più grande soddisfazione?
             Ma come arriviamo alla gestione
             del Marina, 60 anni fa?         l’albergatore  allora.  Perché  facevi  un   «Essere orgoglioso di tutto quello che
             «Quello nel turismo era ormai diven-  po’  di  tutto.  Nella  gestione  avevi  la   ho fatto per la mia famiglia, ma anche
             tato il mio lavoro, che facevo con gran-  pensione  completa  e  come  clientela   per Jesolo. Ho avuto la fortuna di avere
             de passione. Viene, però, il momento   soprattutto  veneti,  poi  ci  si  è  aperti   sempre al mio fianco una brava moglie,
             di fare il militare: 24 mesi. Il 25 luglio   alla Lombardia, Milano in particolare.   Michela, e dei bravi figli, Matteo e Va-
             1964 torno a casa e scopro la sorpre-  Successivamente i francesi, con i grup-  lentina. Ed ho anche un’altra “piccola”
             sa: mio papà aveva preso in gestione   pi che poi andavano a visitare Venezia.   soddisfazione: io devo molto ai ragazzi
                                             E, grazie ad Aldo Giannetti, la prima   della Puglia, che lavorano con me e mi
                                             clientela  inglese.  A  ruota  il  mercato   hanno dato la possibilità di crescere;
                                             dei privati, in particolare con Austria   oggi sono qui, a Jesolo, e si sono fatti
                                             e Germania».                   una vita in questa città».

                                             Sei molto conosciuto a Jesolo an-  Ma se potessi parlare all’Alessandro
                                             che per la tua partecipazione alle   di 20 anni, cosa gli diresti?
                                             attività associative. Ricordiamo   «Gli direi: continua così».


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