Page 14 - ViviJesolo-06-2023
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ATTUALITÀ
             INCONTRO                                in PIAZZA
             COL CAMPIONE
                                                     con SIMO


                                                     FONTECCHIO






                                                     Un grande appuntamento per tutti gli appassionati di basket.
                                                     Ce lo regala Fun‘N Action (in collaborazione con l’assessorato
                                                     allo sport) che, in occasione del “Simo Fonte Basket Camp”,
                                                     che si tiene dal 9 al 15 luglio, ha previsto una serata in piazza
                                                     con Simone Fontecchio. L’appuntamento con la stella
                                                     dell'NBA e della Nazionale è per venerdì 14 luglio, alle ore 21,
                                                     in piazza Milano. Una occasione per i ragazzi del camp, ma
                                                     anche per i tanti appassionati di basket che, dopo una serata
                                                     tra racconti e aneddoti, potranno conoscere di persona
                                                     Fontecchio, ala piccola degli Utah Jazz.

                                                              Simone, perché hai deciso di appoggiare il progetto di
                                                              Fun’N Action?
                                                              «Erano anni che mi si proponeva di fare un camp estivo. Ho pen-
                                                              sato che questo fosse il momento giusto per farlo. Ho provato
                                                              il desiderio di dare qualcosa ai ragazzi che si affacciano per la
                                                              prima volta a questo sport o che ne sono già appassionati. Poi Fa-
                                                              bio e Nacio (Fabio Vendramini e Ignacio Pezzini, ndr) mi hanno
                                                              proposto un progetto che mi è piaciuto molto. Di sicuro sarà un
                                                              bel camp, soprattutto divertente, che è la cosa più importante».


                                                              Che ricordi hai di quando hai iniziato?
                                                              «Bellissimi. Ho iniziato a giocare nella società fondata dai miei
                                                              genitori, una sorta di polisportiva, dove si faceva basket, volley e
                                                              atletica (che era lo sport di mio padre); mi sono appassionato fin
                                                              da subito alla pallacanestro. Ho dei ricordi bellissimi di pomerig-
                                                              gi interi in palestra, con mia madre che allenava».

                                                              Quali allenatori ti hanno aiutato di più nella tua crescita?
                                                              «Direi tutti gli allenatori delle giovanili, soprattutto a Bologna,
                                                              mi hanno aiutato a crescere come giocatore e, soprattutto, come
                                                              persona. A quell’età è fondamentale avere degli allenatori giusti,
                                                              che ti insegnano come stare al mondo ed a comportarsi. Poi mol-
                                                              to importante per me è stato Alejandro “Aito” Garcia, il mio al-
                                                              lenatore a Berlino, che sicuramente mi ha cambiato la carriera».

                                                              Dal punto di vista umano, come sta andando la tua
                                                              esperienza in Nba?
                                                              «Molto bene. Mi ritengo fortunato di potere fare questa espe-
                                                              rienza. Direi che vivere all’estero in generale ti apra ancora di
                                                              più la mente. Con la mia famiglia sto cercando di godermela al
                                                              massimo, facendo più esperienza possibile».

                                                              Cosa si prova a indossare la maglia della Nazionale?
                                                              «È un grandissimo onore. Ma direi anche un divertimento. Con i
                                                              miei compagni si è creato un ottimo feeling e ambiente, è diver-
                                                              timento allo stato puro: è come stare al campetto a giocare con
                                                              i miei amici, con in più l’onore di rappresentare il mio Paese».
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