Page 55 - ViviJesolo-03-2024
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Ogni tanto capita che qualcuno, incontrandomi, mi dica: “…poverina!”.
Con questo so per certo che l’intenzione è buona: a modo suo vuole esprimermi
vicinanza e di questo lo ringrazio sinceramente. Però mi cresce improvvisa
la necessità di dire la mia: io non mi sento “poverina”.
Per carità, non mi sento niente di speciale, però neanche “poverina”. Scusate le Ruote
A CURA DI
EMANUELA BRESSAN
Esiste la convinzione che tutto ciò che non aderisce ai “Bello” è anche il “Buono”. Ecco che, allora, pensiamo
proposti canoni di bellezza, efficienza e forma fisica, che un ristorante elegante sia anche di ottima qualità,
sia in qualche modo anche “difettoso”. Forse un po’ un professionista distinto sia anche un uomo affidabi-
alieno. In qualche modo pericoloso, destabilizzante. le, un amico sorridente sia anche sincero…
Un po’ spaventa, perché non sappiamo come rappor- I modelli proposti spesso ci depistano e qualche volta
tarci. Lo cataloghiamo come “inconsueto”, “anoma- fanno del male. La fatica di conformarci ad essi non
lo” e, in quest’epoca di conformismo alle immagini, ci rende migliori, anzi. Il lavoro più difficile è distin-
equivale ad un peccato capitale. Perciò tendiamo ad guere; separare il “Bello” dal “Buono” e poi avere il
evitarlo o, peggio, ad ignorarlo e, quando non ci è pos- coraggio di scegliere. Affinare la nostra capacità di
sibile sfuggirgli, a commiserarlo. osservazione per vedere cosa c’è dietro, agire per scel-
Beh, la realtà, come spesso succede, è diversa. ta autonoma e non per consuetudine o convenienza.
Chi è in carrozzina ha già superato da un pezzo la fase Non basta non fare niente di stupido, bisogna sceglie-
della commiserazione e, per necessità, ha ripreso in re di fare qualcosa di intelligente.
mano alla meno peggio, le fila della propria vita, con Perciò non crediate che i disabili siano tutti buoni. Io
la consapevolezza acquisita che tutto è basilarmente per esempio, sono cattivissima!
precario. Le certezze, con le quali rivestiamo il nostro
nido, sono solo proiezioni della nostra fragilità. In re-
SATURDAY 01 JUNE ria. Siamo tutti un po’ zoppicanti su questo pianeta. POVERINA
TH
altà la condizione di uomini è intrinsecamente preca-
GREAT OPENING Incerti. Procediamo a tentoni, cadendo e rialzandoci, A CHI?
lungo un percorso ad ostacoli, che ha certamente dei
FREE ENTRY piacevoli punti di ristoro, ma che perlopiù ci costrin-
ge a marce impegnative e faticose. In questo siamo
tutti sullo stesso piano. Nulla ci è dovuto. Tutto va
conquistato. Siamo tutti maratoneti al rush finale.
Ma come mai giudichiamo qualcuno sulla base della
forma esteriore? Perché tendiamo a considerare con
più benevolenza chi è formalmente più piacevole? Mi
do una risposta: guardare alla bellezza è una semplice
necessità. Riequilibra tutto il “brutto” che ci circonda.
E questo è il secondo tranello perché non sempre il
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EMANUELA BRESSAN
È una donna disabile, orgogliosamente disabile viene
da dire conoscendola, perché lei con molta sincerità
dice: «La mia vita sulle ruote non è troppo male, anzi».
Se c’è qualche cosa che non le piace è la mancanza
di conoscenza da parte delle persone, che finisce per
causare grandi difficoltà. Ironica, intelligente e molto
sensibile, Emanuela racconterà com’è la sua vita da
disabile, tra episodi divertenti e altri scomodi: perché
tutto potrebbe diventare un po’ più facile se solo
ci fosse un minimo di accortezza da parte di tutti.
Per scrivere a Emanuela Bressan:
soloabili@yahoo.it
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