Page 31 - ViviJesolo-01-2025
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Giovanni, che effetto ha avuto su di te la
        chiamata dal Quirinale?
        «Contento,  ovviamente,  ma  anche  scosso.
        Stavo  facendo  fisioterapia.  Ero  imprepara-
        to. Ho pensato ad uno scherzo, ma non lo
        era. Mi ha colpito l’entusiasmo di chi mi ha
        contattato e il fatto che capiva il lavoro e la
        fatica che c’è dietro al nostro compito».

        Com’è nata la collaborazione con la pro-
        fessoressa Sgandurra?
        «Nel 2022 ha vinto il progetto Aincp finan-
        ziato  dalla  Comunità  Europea.  Ho  letto
        degli articoli. Anche se sono professore di
        storia e filosofia la tecnologia mi ha sempre
        appassionato. Così le ho mandato una mail
        per chiedere informazioni sulla sua ricerca».

        Conoscerla, cosa ti ha portato a fare?
        «Grazie a lei sono entrato in contatto con l’as-
        sociazione Fight the Stroke che si occupa di
        sostenere le famiglie con bambini affetti da
        paralisi cerebrale. Lì ho conosciuto Francesca
        Fedeli  fondatrice  e  presidente  di  Fightthe-  come una specie di “abito su misura”; perché
        stroke.org. Per me, che ho visto le difficoltà   ogni malato è diverso dall’altro. La mia disa-
        affrontate dalla mia famiglia nel difficile per-  bilità mi fa vivere in una specie di Terra di
        corso delle cure e delle terapie, scoprire che ci   Mezzo; metà del mio corpo è disabile e l’al-  AINCP
        sono organizzazioni che si occupano di sup-  tra metà no. Percepisco il diffuso concetto   _______
        portare le famiglie in questo cammino, è stata   di “assistenzialismo” verso i disabili e non è   La paralisi cerebrale unilaterale
        una meravigliosa rivelazione».     questa la soluzione. Se ci viene dato il modo   è la malattia cronica neurologica
                                           di spiegare la nostra disabilità, daremo i cri-  più comune nell’infanzia, con
        Puoi spiegare i tuoi compiti all’interno del   teri per perfezionare la cura».   un peso significativo sui bambini, l
        progetto Aincp?                                                            e loro famiglie e il sistema sanitario.
                                                                                   Il progetto mira a sviluppare strumenti
        «Li  sintetizzo  con  due  termini  tecnici:   Il  titolo  ricevuto  può  aiutare  in  questo   di supporto alle decisioni cliniche basati
        co-design e explainable AI. Nel primo caso   senso?                        sull’evidenza per la diagnosi funzionale
        la mia funzione, grazie alla mia esperienza   «Se c’è bisogno di diventare Cavaliere della   personalizzata, la valutazione degli arti
                                                                                   superiori e l’intervento domiciliare per i
        personale, è quella di fare da ponte tra i sog-  Repubblica per esprimere quei concetti, al-  bambini con UCP, sviluppando, testando
        getti coinvolti nel processo di cura e l’uten-  lora lo divento: lasciate parlare di disabilità   e convalidando un’intelligenza artificiale
        te finale: il bambino con paralisi cerebrale.   le persone esperte di disabilità. Solo ascol-  affidabile e strategie economicamente
        Il  secondo  compito  consiste  nel  verificare   tando tutte le parti in gioco, è possibile un   vantaggiose. La professoressa
                                                                                   Giuseppina Sgandurra è coordinatrice
        che tutti i soggetti che si interfacciano con   cambiamento efficace. A volte è necessario   scientifica del progetto europeo.
        le cure siano adeguatamente consapevoli ed   smettere di delegare e avere la forza di met-  Info: aincp.eu.
        informati sul processo».           tersi in gioco per poter operare un cambia-
                                           mento efficace. Come dice la professoressa
        L’obiettivo?                       Sgandurra: Siate audaci! Quando hai un’idea
        «Quello di intervenire in modo personaliz-  progettuale non lasciarti scoraggiare dai pos-
        zato. La mia esperienza personale mi aiuta   sibili insuccessi ma continua a prendertene   FIGHTTHESTROKE.ORG è un movimento
        a capire le esigenze e le difficoltà dell’uten-  cura perché nel tempo, come in un percorso   che supporta la causa dei giovani
                                                                                   sopravvissuti all’ictus e con una disabilità
        te, che poi cerco di trasmettere a medici e   di gestazione e di nascita, essa crescerà e ma-  di paralisi cerebrale infantile.
        terapisti perché possano calarle sui soggetti   turerà con te, finché essa si concretizzerà».  Assiste e supporta le famiglie.
                                                                                   Info: fightthestroke.org/home-eng



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