Page 19 - ViviJesolo-03-2025
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nuoto paralimpico, ma già nel 2024 i   Cosa ti ha insegnato la  tua espe-
                                                dolori  erano  così  intensi  da  rendere   rienza?
                                                difficoltoso  ogni  allenamento.  Avevo   «La  sofferenza  porta  a  riconsiderare
                                                letto che il dottor Pecoraro della Casa   molte delle precedenti convinzioni. Se
                                                di Cura Rizzola, poteva intervenire ef-  vivi ciò che ho vissuto io, poi guardi le
                                                ficacemente, così mi sono rivolta a lui   cose  importanti  da  un’altra  prospet-
                                                e, grazie a questo intervento, i dolori   tiva. È anche per questo che ho perso
                                                sono spariti quasi completamente, ho   molte delle amicizie di prima, perché le
                                                potuto  riprendere  gli  allenamenti  in   mie priorità sono cambiate. Il mio tre-
                                                piscina e a maggio ho potuto parteci-  no ha cambiato binari e, di conseguen-
                 Letizia, ci parli di te?       pare alla tappa della Coppa del Mondo   za, sono cambiati anche i passeggeri».
                 «Posso dire che ci sono due “me”. La   di nuoto a Parigi».
                 Letizia  di  prima:  una  diciasettenne                       Come ti vedi nel futuro?
                 che ballava ovunque, anche davanti al   Che esperienza è stata?  «Spero  di  laurearmi  in  psicologia,  e
                 televisore  spento,  aveva  già  il  futuro   «Incredibile! Mi sono trovata a nuota-  poi… in movimento, perché “finché si
                 programmato, sapeva già dove voleva   re a fianco dei miei idoli, i campioni di   è in ballo, bisogna ballare”!».
                 essere e cosa voleva fare, avere la pro-  Parigi 2024. Ero andata solo per prova-
                 pria scuola di danza dopo avere fatto   re e alla fine sono arrivata in finale a
                 carriera  come  ballerina.  E  la  Leti  di   tutte e tre le gare alle quali partecipa-
                 adesso:  più  razionale,  che  fa  progetti   vo: tanta roba!».
                 e che sa non abbattersi quando questi
                 progetti cambiano. Sapendo che tutto   Ma, come ti sei avvicinata al nuoto?
                 è un nuovo inizio e che anche le cadute   «Lo sport mi mancava tantissimo. Ri-
                 più brutte non sono mai il fondo».  cordo che il mio fisiatra mi parlò del
                                                nuoto  e  di  come  sarebbe  stato  utile
                 Dopo quell’incidente  hai  vissuto   alla mia schiena. A dire il vero, a me
                 due anni da paralizzata: cos’ha vo-  il  nuoto  non  piaceva  troppo,  ma  ho
                 luto dire per te?              voluto lo stesso mettermi alla prova. È
                 «È stato un momento molto duro per   stato anche un percorso di accettazio-
                 me, persona in continuo movimento,   ne del mio corpo, che fino a quel mo-
                 tra sport, danza, agonismo…».  mento non era ancora facile. Essere in
                                                squadra, conoscere i miei compagni e
                 Poi è arrivata la chiamata dall’o-  la mia allenatrice, ha spostato il focus
                 spedale di San Antonio (Texas) per   non su ciò che mi mancava fisicamen-
                 una delicata operazione di stabiliz-  te,  ma  sulle  potenzialità  che  ancora
                 zazione…                       potevo  sviluppare.  E,  poi,  entrare  in   SULLE ALI DI UN SOGNO
                 «Quasi  non  ci  credevo,  troppo  bello   acqua, sentirmi leggera, veloce, coor-  _______
                 per essere vero. Ed anche se c’era solo il   dinata e con padronanza della tecnica,   Letizia ha fondato questa
                 tre per cento di possibilità che andasse   era come tornare a danzare. Perché la   onlus inizialmente per
                 bene, mi spaventava molto di più re-  danza rimarrà sempre il mio più gran-  raccogliere i fondi necessari
                 stare nella campana di vetro. Mentre   de amore».                  per la sua operazione in
                 ero là, entrando in sala operatoria, sa-                           America, poi per aiutare,
                 pevo di essere al posto giusto, al mo-  Cos’è per te il cambiamento?  in modo concreto, le persone
                                                                                    che si trovano in situazioni sanitarie
                 mento giusto».                 «Il  cambiamento  è  qualsiasi  cosa  che   in gravi difficoltà. Finanzia, inoltre,
                                                non ti aspetti ma che affronti. Se la tua   una borsa di studio all’istituto
                 E come sei arrivata a San Donà?  vita cambia ma tu no, allora non è un   di BioRobotica dell’università
                                                                                    Sant’Anna di Pisa, per lo studio
                 «L’operazione  in  America  mi  aveva   cambiamento. Io credo di aver affron-  di una tecnologia per non vedenti
                 fatto  camminare  di  nuovo,  ma  l’e-  tato tanti cambiamenti grandi in modo   che bypassa completamente
                 miplegia  rendeva  i  miei  movimenti   piccolo e tanti cambiamenti piccoli in   il bulbo oculare, inviando
                                                                                    messaggi al cervello. Sulle ali
                 asimmetrici,  così  che  la  spina  dorsa-  modo enorme. È un vero cambiamento   di un sogno onlus progetto
                 le si storceva. Nel 2022 ho iniziato il   solo se lo vivi, non se lo subisci».  “non si molla un cactus”.


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