Page 21 - ViviJesolo-08-2023
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Ray, partiamo dalla fine e da Melania: come l’hai cono-  Un anno hai lavorato con Novak Djokovic: com’è stato?
                    sciuta e cosa pensi di lei?                   «Fui contattato dal manager che cercava un fotografo che lo
                    «L’ho conosciuta un po’ per caso dopo avere letto una sua in-  potesse seguire in tutte le partite. Lavorai per lui un anno e
                    tervista e, stupito dalle risposte di lei, ragazzina di 14 anni,   poi lasciai, perché mi occupava troppo tempo e non riuscivo
                    decisi di andarla a vedere allenarsi. Chiesi alla mamma di   a fare altro. Com’era mi chiedi? Considera che durante tutto
                    poterla fotografare e da là è iniziata l’amicizia con tutti loro.   l’anno non ci siamo mai parlati, io ero semplicemente uno
                    Melania ha tutte le carte in regola per diventare una grande   dell’enturage».
                    giocatrice. Oltre al fatto che è molto simpatica, ha un gran
                    senso dell’umorismo ed è una bella ragazza»   Ma qual è, tra i più grandi, il tuo preferito?
                                                                  «Federer.  Mi  piace  come  gioca,  ma  anche  come  persona.
                    Parliamo di te. Sei australiano e, all’età di 7 anni, ti sei   Come giocatore nessuno è come lui, è il più, se si può dire,
                    trasferito in Italia, per poi ritornare in Australia ed apri-  perfetto che ci sia. Inizialmente pensavo fosse Sampras il mi-
                    re il tuo primo studio fotografico. Ma è vero che inizial-  gliore; poi ho capito che Federer ha più talento, non ha punti
                    mente ti occupavi di moda?                    deboli, sa fare tutto; si può dire che è una sorta di evoluzione
                    «Sydney allora stava diventando il centro della moda austra-  di Sampras. Inoltre è una bella persona, espansiva, sempre
                    liana. Un amico fondò una rivista, che divenne presto quella   sorridente, sa come comportarsi. Infatti è ammirato da tutti».
                    di settore più venduta in Australia; io facevo l’assistente dei
                    fotografi. All’epoca giocavo a tennis, quindi era un ambiente   Tra i giovani italiani si guarda a Jannik Sinner, anche se
                    che conoscevo. Ottenni, attraverso un amico giornalista, un   a volte riceve delle critiche: tu che ne pensi?
                    accredito per gli Australian Open, come fotografo per la sto-  «È ancora giovane. Sai, il tennis è strano: ci sono certi gio-
                    rica rivista Match Ball. Capii subito che quello era l’ambiente   catori che fanno una carriera fantastica juniores, poi buio
                    che mi faceva sentire più a mio agio».        e magari vengono fuori tardi, avendo una maturazione più
                                                                  lenta. Secondo me Sinner è un giocatore non da terra, ma
                    Quali sono le foto a cui sei più legato?      più adatto sul veloce. Comunque arriverà il nostro giocatore
                    «Direi foto storiche come quella fatta a Sampras a Wimble-  e potrà diventare il numero uno».
                    don, uno smash al volo: la foto divenne un poster iconico.
                    Oppure quella che feci alla Williams agli Australian Open;   Ti piace spaziare?
                    ero sul tetto dello stadio e lei stava facendo un doppio; sono   «Sì, seguo molto i giovani, mi piace. Così come il tennis in
                    riuscito a fotografarla nel momento in cui si stava formando   carrozzina, che ha avuto una grossa evoluzione negli ultimi
                    una particolare ombra. Appena scattata pensai: questa è una   anni e gli sponsor hanno iniziato ad investirci molto».
                    gran foto; anche se l’ho scoperto dopo…».
                                                                  Ma dopo tutti questi anni nel grande tennis, dopo mi-
                    Anche perché c’erano ancora i rullini e non il digitale.   gliaia di scatti, riesci ancora ad emozionarti?
                    Ma i tennisti te le hanno mai chieste?        «Certo  che  ci  riesco,  anzi,  cerco  sempre  la  foto  che  pos-
                    «Ricordo che Sampras, che stava per scrivere un libro, mi   sa emozionarmi. Nei tornei i primi giorni lavoro per i miei
                    contattò per chiedermi quella foto. Mi chiese quanto costasse   clienti ed una volta finito vado agli incontri importanti o a
                    e io gli risposi: voglio una tua racchetta originale. Me la diede.   quelli che possono darmi delle buone foto. E lì cerco la foto
                    È successo così anche con altri, tanto è vero che a casa ne ho   che mi emozioni. Vi assicuro che, quando questo lavoro non
                    una collezione, una settantina, di varie epoche».  mi darà più emozioni, smetterò di farlo».


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