Page 53 - ViviJesolo-02-2024
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Il cambio repentino delle temperature
mi obbliga ad una revisione urgente dell’armadio.
Vedo un negozio nuovo che promette di fare al caso mio.
Parcheggio e lo raggiungo.
Ma, ahimè, per arrivare alla vetrina
devo scavalcare 15 centimetri di plateatico. Scusate le Ruote
I RISCHI A CURA DI
EMANUELA BRESSAN
DELLO
SHOPPING
EMANUELA BRESSAN
È una donna disabile, orgogliosamente
disabile viene da dire conoscendola,
perché lei con molta sincerità dice:
«La mia vita sulle ruote non è troppo
male, anzi». Se c’è qualche cosa
che non le piace è la mancanza di
Nessuna rampa, nessuno sconto di pena. Mi ingegno e, aggrappandomi conoscenza da parte delle persone,
al pino, tento una manovra temeraria. Parecchi tentativi dopo riesco a che finisce per causare grandi
difficoltà. Ironica, intelligente e molto
salire e ad avvicinarmi alla porta. Qui un altro gradino, stavolta ancora sensibile, Emanuela racconterà com’è
più alto. Quasi, quasi rinuncio e me ne torno a casa, quando una signo- la sua vita da disabile, tra episodi
divertenti e altri scomodi: perché tutto
ra tedesca , forzuta e di buon cuore, si offre di aiutarmi. Con agilità e potrebbe diventare un po’ più facile
slancio atletico, mi prende per le maniglie e mi issa. se solo ci fosse un minimo di
accortezza da parte di tutti.
Finalmente sono dentro il negozio.
Per scrivere a Emanuela Bressan:
Dietro il banco, quello che mi pare il proprietario, a testa bassa, finge soloabili@yahoo.it
di non vedermi. Saluto e prendo una camicia dall’espositore. Chiedo se
posso provarla. Mi indica il camerino ma è troppo stretto per entrarci
con la carrozzina. Guardo sconsolata la camicia che, simpaticamente, mi
sorride. Il tipo viene verso di me e mi decanta il prodotto. Non è che non
mi piaccia, è che non capisco come possa starmi. “Va bene, dai, le faccio il
10% di sconto!”. “No, guardi, non è per il prez...”, “Ok, il 50% e non se ne parli
più!”. Il tipo sembra disperato. La signora tedesca, alla quale non era sfug-
gita la contrattazione, mi strizza l’occhio e mi dà di gomito.
Penso: non è che il tipo abbia un rigurgito di coscienza per non aver
fatto neanche una rampa nonostante i due scalini? In pieno centro? Nel
2024? In una pubblica attività commerciale? In una zona turistica? E
con un camerino che ci entra solo la Barbie?
Vabbè, dai, la compro ‘sta camicia, se non altro per tutta la fatica che
ho fatto per entrare e per non spezzare il cuore di quel pover’uomo.
Anche la signora tedesca sembra soddisfatta. Riagguanta le manopole del-
la carrozzina e, con teutonica autorità, mi riporta sul marciapiede dove,
dandomi un’ultima manata di approvazione, ribadisce: “Pelissima Kamicia!”.
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