Page 51 - ViviJesolo-01-2025
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L’AI







             NON SOPPIANTERÀ                                                                PUNTI DI VISTA

             LA PASSIONE

             PER LA VITA                                                                   GIAMPAOLO ROSSI
                                                                                                   A CURA DI



                                   A primavera inoltrata ho incontrato un carissimo amico che non vedevo da tantissimo tempo.
                                   Come va? Bene, gli rispondo. Io, mi replica l’amico, ti seguo su ViviJesolo e trovo quei tuoi brevi
                                   scritti pillole di saggezza: è un piccolo perimetro che mi fa respirare aria pura. Apprezzo quella
                                   tua cultura politica (così l’ha chiamata) ragionata, non astiosa, misurata, senza preconcetti e che
                                                                                     sa  prendere  posizione.  A
             MI PERMETTERANNO I LETTORI DI VIVIJESOLO                                distanza di alcuni mesi un
             DI CONDIVIDERE DUE MOMENTI CHE MI                                       secondo incontro con una
             HANNO PARTICOLARMENTE GRATIFICATO-------                                persona che non io cono-
                                                                                     scevo,  ma  lui  conosceva
                                   me attraverso i miei “punti di vista” su ViviJesolo. Mi si avvicina e stringendomi la mano mi dice:
                                   inizio a leggere la rivista a partire da questa rubrica che trovo una sintetica, garbata e puntuale
                                   riflessione politica. Questi “complimenti” (che mi hanno fatto piacere) confermano la validità
                                   di una scelta: quella, appunto, di condividere con i lettori un “punto di vista” su un fatto, una
                                   circostanza, un tema, in maniera pacata e ragionata prendendo posizione, quando necessario. A
                                   dispetto di ogni evidenza, credo nel ruolo vitale della politica, nel senso etimologico del termine
                                   (da “polis” che in greco significa città) convinto che, vissuta e partecipata con passione, sia indi-
                                   spensabile alimento della democrazia. Non sarà l’Intelligenza Artificiale a soppiantare il gusto del
                                   convivere, che è il motore e la ragione della politica.






                                                         Cartolina d’epoca


                                                         COME ERAVAMO:
                                                         UN FERMO IMMAGINE DEL 1700


                                                         Scartabellando  tra  gli  archivi  di  Roberto  Rugolotto,  al  quale
                                                         siamo particolarmente grati, nei prossimi numeri, andremo in
                                                         cerca, a partire dal 1700, di quelle curiosità di cui è ricca la vita
                                                         degli Equilensi-Cavensi-Jesolani.
                                                         Partiamo da una fotografia: nel 1766 gli abitanti di Cavazuc-
                                                         cherina erano 1458, di cui donne 294; gli uomini con più di 60
                                                         anni 695 e 248 quelli con meno di 14 anni. Gli occupati erano 493
                                                         di cui ben 435 erano villici, 8 ortolani, 5 bottegai e 26 artigiani.
                                                         Gli animali erano 2327. Tra questi 1448 erano bovini da manzo
                                                         e 536 da giogo; i cavalli erano 231 e 7 i muli. Gli opifici erano
                                                         43, 20 dedicati ai telai da tela e gli altri 23 a ruote da moli-
                                                         no da grano. Qualche nome: Zuanne Manarato, maniscalco, i
                                                         fratelli Giobatta e Giuseppe Marian erano bottegai/falegnami,
                                                         mentre a Cortellazzo il fornaio era un certo Giuseppe Biancuzzi
                                                         giunto da Udine.



                                                                                                        51
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