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L’AI
NON SOPPIANTERÀ PUNTI DI VISTA
LA PASSIONE
PER LA VITA GIAMPAOLO ROSSI
A CURA DI
A primavera inoltrata ho incontrato un carissimo amico che non vedevo da tantissimo tempo.
Come va? Bene, gli rispondo. Io, mi replica l’amico, ti seguo su ViviJesolo e trovo quei tuoi brevi
scritti pillole di saggezza: è un piccolo perimetro che mi fa respirare aria pura. Apprezzo quella
tua cultura politica (così l’ha chiamata) ragionata, non astiosa, misurata, senza preconcetti e che
sa prendere posizione. A
MI PERMETTERANNO I LETTORI DI VIVIJESOLO distanza di alcuni mesi un
DI CONDIVIDERE DUE MOMENTI CHE MI secondo incontro con una
HANNO PARTICOLARMENTE GRATIFICATO------- persona che non io cono-
scevo, ma lui conosceva
me attraverso i miei “punti di vista” su ViviJesolo. Mi si avvicina e stringendomi la mano mi dice:
inizio a leggere la rivista a partire da questa rubrica che trovo una sintetica, garbata e puntuale
riflessione politica. Questi “complimenti” (che mi hanno fatto piacere) confermano la validità
di una scelta: quella, appunto, di condividere con i lettori un “punto di vista” su un fatto, una
circostanza, un tema, in maniera pacata e ragionata prendendo posizione, quando necessario. A
dispetto di ogni evidenza, credo nel ruolo vitale della politica, nel senso etimologico del termine
(da “polis” che in greco significa città) convinto che, vissuta e partecipata con passione, sia indi-
spensabile alimento della democrazia. Non sarà l’Intelligenza Artificiale a soppiantare il gusto del
convivere, che è il motore e la ragione della politica.
Cartolina d’epoca
COME ERAVAMO:
UN FERMO IMMAGINE DEL 1700
Scartabellando tra gli archivi di Roberto Rugolotto, al quale
siamo particolarmente grati, nei prossimi numeri, andremo in
cerca, a partire dal 1700, di quelle curiosità di cui è ricca la vita
degli Equilensi-Cavensi-Jesolani.
Partiamo da una fotografia: nel 1766 gli abitanti di Cavazuc-
cherina erano 1458, di cui donne 294; gli uomini con più di 60
anni 695 e 248 quelli con meno di 14 anni. Gli occupati erano 493
di cui ben 435 erano villici, 8 ortolani, 5 bottegai e 26 artigiani.
Gli animali erano 2327. Tra questi 1448 erano bovini da manzo
e 536 da giogo; i cavalli erano 231 e 7 i muli. Gli opifici erano
43, 20 dedicati ai telai da tela e gli altri 23 a ruote da moli-
no da grano. Qualche nome: Zuanne Manarato, maniscalco, i
fratelli Giobatta e Giuseppe Marian erano bottegai/falegnami,
mentre a Cortellazzo il fornaio era un certo Giuseppe Biancuzzi
giunto da Udine.
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