Page 50 - ViviJesolo-06-2025
P. 50

ATTUALITÀ
               TTU
                       À
                   ALIT
             A
             intervista---                                   Elena Zanella ha coronato il suo sogno,
             SPIAGGIA
                                                             laureandosi Campionessa del Mondo
                                                             al World Championship WLNB
                                                             che si è svolto a Legnano (Milano).
                                                             Ha conquistato l’oro nella disciplina
                                                             del Natural Body Building.
                                                             ELENA
       SUL TETTO                                             ZANELLA



       DEL MONDO









                                                   Elena, cos’hai provato quando sei stata premiata?
                                                   «Mi viene ancora da piangere, è una emozione grandissima, quasi surreale. Ad
                                                   oggi sono sempre stata fortunata, per essere salita sul podio ad ogni competi-
                                                   zione, ma mai su quello più alto, da professionista».

                                                   A Toronto, in Canada, all’Ufe World Championships, avevi portato a casa
                                                   tre medaglie di bronzo, ora l’oro: può essere considerato il coronamento
                                                   di tanti sacrifici?
                                                   «Certo, anche perché è difficile mettersi in gioco da adulta; ma è anche la
                                                   spinta a non rimanere in panchina, ma continuare a praticare questo sport e,
                                                   ormai da veterana, ad aiutare altre ragazze a crescere».


                                                   Ho visto una bellissima foto con tua mamma: è per lei la dedica?
                                                   «Per mia mamma Paola e per il mio papà, Benito, venuto a mancare lo scorso
                                                   agosto e che non è riuscito a vedermi sul podio più alto. Sul post ho scritto:
                                                   Ed eccomi con lei, la donna che non mi giudica, che mi assiste ogni giorno del
                                                   mio percorso su questa terra, la donna con cui bisticcio di più, con cui piango
                                                   e festeggio e insieme non ci sembra vero sia successo, ma è successo. Sono salita
                                                   sul gradino più alto al mondiale! Grazie di avermi fatto crescere non come
                                                   volevi tu, ma al meglio di come potevo essere io».

                                                   Il tuo coach è Josè Possidente, che ha a sua volta gareggiato. Ma come
                                                   hai gestito la gara? Eri tesa?
                                                   «Dal punto di vista emotivo sono sempre sotto pressione, perché cerco sempre
                                                   di dare il massimo, oltre che per il fatto che gli intoppi possono essere con-
                                                   tinuamente dietro l’angolo, da una banale febbre improvvisa ad una caviglia
                                                   slogata… Alla mattina, vi racconto questo aneddoto, avevo dato una mano alla
                                                   giuria per le gare amatoriali: ecco, avere provato questa esperienza, mi ha aiu-
                                                   tato e mi ha dato maggiore consapevolezza; è stato un momento di maturità».

                                                   Ci ricordi come tutto è iniziato?
                                                   «Prima facevo karate, uno sport che mi piaceva anche per la disciplina che
                                                   insegna. Nel 2009 ho avuto un incidente e, dovendo recuperare dal punto di
                                                   vista fisico, ho iniziato a frequentare la palestra. Sono rimasta colpita da que-
                                                   sto sport, mi è piaciuto sempre di più. Ed è stata anche una sorta di sfida con
                                                   me stessa: non solo dal punto di vista atletico, ma anche per le gare, dove devi
                                                   salire sul palco ed esibirti. Ed io mi vergogno un pochino…».

             50
   45   46   47   48   49   50   51   52   53   54   55