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ATTUALITÀ
             intervista---


             A CURA DI
             FABRIZIO CIBIN























         Antonio, ad ogni presentazione
         (come quella alla libreria Moderna di   ANTONIO ALBANESE DEBUTTA CON
         San Donà) incontri tanto affetto: che   “LA STRADA GIOVANE”, IL SUO PRIMO ROMANZO
                                             DEDICATO A TUTTI I GIOVANI ABBANDONATI, ED
         differenza rispetto a quando sei sul   A VOLTE MORTI, DOPO L’ARMISTIZIO DEL 1943-------
         palco di un teatro?
         «Devo ammettere che è un po’ diverso.
         E mi fa molto piacere, perché questo è
         un romanzo che amo tantissimo».  È vero che nasce come sceneggiatu-  Il libro ha “solo” 120 pagine, perché?
                                         ra per un film?                 «È una scelta, un mio gusto personale,
         Dove nasce l’idea?              «Sì e lo diventerà un film: farò di tutto   mi  piace  la  sintesi,  nelle  varie  forme
         «È  un  libro  che  parte  da  molto,  mol-  perché lo diventi».  d’arte.  Ho  asciugato,  ho  eliminato…
         to lontano. Ero bimbo e trascorrevo le                          perché volevo entrare con più energia,
         vacanze  a  Petralia  Soprana  (in  Sicilia,   Chi potrebbe interpretare Nino?  coinvolgere  il  lettore  immediatamen-
         ndr), borgo già definito come il più bel-  «Trovare  l’attore  giusto  sarà  la  parte   te,  volevo  trattenerlo  con  entusiasmo
         lo d’Italia. Avevo uno zio che una volta,   più difficile, perché non dovrà solo cor-  e abbracciarlo. Ci ho messo tanti anni
         tra un discorso e l’altro, disse: sono scap-  rispondere alle caratteristiche di Nino   a scriverlo e non volevo dare fastidio a
         pato  da  un  campo  di  prigionia,  man-  (alto e biondo), non solo dovrà dima-  nessuno».
         giando lumache (da qui la copertina) e   grire  molto,  ma  dovrà  essere  perfetto
         bevendo in uno stagno e sono tornato a   per interpretare alcune scene».  C’è una dedica ai giovani…
         casa. Mi stupirono molto quelle uniche                          «Sì, perché dobbiamo sostenere le nuo-
         parole (lui non disse mai più altro sul   E Maria Assunta, che nel libro è la   ve generazioni, che è quello che sto fa-
         fatto),  che  mi  rimasero  tatuate  nell’a-  sua sposa che l’aspetta a casa?  cendo da qualche anno a questa parte.
         nimo. Più avanti approfondii la cosa e   «Per  quel  ruolo  la  scelta  sarà  molto   C’è un potenziale straordinario in loro.
         scoprii che lui, come altri settecentomi-  più facile…».        È un libro che ho fatto anche per loro e
         la  giovani,  dopo  l’armistizio,  rimasero                     vorrei che fosse fatto leggere».
         abbandonati.  E  l’ho  trovato  incredibi-  Ma se Nino è tuo zio, Maria Assunta
         le  e  spaventoso  insieme.  Volli,  allora,   chi è nella realtà?  Hai rotto il ghiaccio come scrittore di
         rappresentare questi giovani che, come   «È  mia  mamma.  Ho  voluto  che  fosse   romanzi: ne farai altri?
         Nino, affrontarono una Italia devastata   dedicato a lei, perché è mancata poco   «Mi piacerebbe scrivere un libro comi-
         e dilaniata, per tornare a casa».  tempo fa».                   co. Ho già qualcosa in mente…».
        SIAMO TUTTI NINO









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