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SENZA MEMORIA
LA FAMIGLIA NON ABBIAMO Punti di Vista
LAGO
_______ FUTURO GIAMPAOLO ROSSI
A CURA DI
«L’intitolazione di questo
prezioso luogo di cultura
dedicato ai più piccoli sarebbe
piaciuto moltissimo a nostro Immaginiamo di svegliarci un giorno senza alcuna memoria. Vi-
padre, che ha sempre creduto vremmo nel buio più completo, senza punti di riferimento. È
che il futuro del nostro territorio così anche per una comunità: mantenere viva la memoria di ciò
fosse indissolubilmente legato
alla formazione scolastica – che eravamo ci fa capire meglio chi siamo e chi vogliamo essere.
hanno ricordato Francesco e Paolo Dobbiamo, perciò, essere grati a chi ci aiuta a tenere viva la me-
Chiavacci Lago –. Ci piace pensare moria della nostra storia. Tra questi Giuseppe Artesi, jesolano,
che i suoi scritti possano
essere di ispirazione per appassionato studioso del nostro territorio. Noi jesolani, ad esempio, non avremmo
gli adulti che frequenteranno mai saputo dell’esistenza del “nostro” Crocifisso del XIV secolo se lui non lo avesse
la biblioteca e che, scoperto e ne avesse ricostruito la storia. L’abbiamo potuto ammirare nella chiesa par-
ci auguriamo, li sapranno
tradurre in stimoli e spunti rocchiale per tre mesi, nel 2016. Artesi ha un grande pregio: ciò che scopre lo condivide
di lavoro per l’educazione con la città. Su Jesolo ha già scritto tre libri, uno che racconta il territorio dal IV sec
dei bambini». d.C. al 1797, un secondo che va dal 1800 al 1950 che indaga l’arte, la storia e la società
civile di Cavazuccherina e il terzo che racconta Jesolo dal 1950 al 2000. Ora è al lavoro
per un altro volume che racconterà la Jesolo che ama la musica, il canto e il ballo.
Sorridendo spiega: «Andiamo dalla balera alle discoteche. Mi sono reso conto che musica,
ballo e canto raccontano un profilo singolare di noi jesolani. Conto di finire questo lavoro per
fine anno». Con squisita cortesia Artesi aprirà i suoi archivi ai lettori di ViviJesolo, nel
trentesimo anniversario di pubblicazione, regalandoci un “cartolina d’epoca” con piccoli
squarci del nostro passato. A Giuseppe Artesi la nostra gratitudine, certi di interpre-
tare anche quella degli jesolani.
Cartolina d’epoca
PREMIO LE VETRINE
GIORGIO LAGO DEL
_______ VENERDÌ
Il Premio giornalistico SANTO
nasce nel 2005 a Jesolo,
pochi mesi dopo la scomparsa
del giornalista veneto,
da una idea del giornalista Il Venerdì Santo si usa fare,
Fabrizio Cibin, accolta ancora oggi, la processione lungo le vie del paese.
dall’amministrazione
comunale di allora. Un tempo c’era una grande moltitudine di gente che, terminata la processione e
ricevuta la benedizione con la reliquia della Croce conservata nella chiesa parrocchiale,
La prima edizione, seguita dalla neo si riversava in piazza a vedere le vetrine. Quasi tutte era preparate in maniera singolare.
costituita associazione Amici di Giorgio Ad esempio il negozio di alimentari costruiva con la pasta una croce, o il profilo della
Lago, ebbe come coordinatore di chiesa. Nelle macellerie belavano capretti e agnelli. In altri venivano esposti in bella
giuria, il giornalista Mediaset Paolo mostra i prodotti migliori. Anche i carrozzieri esponevano le loro auto. Era una festa,
Brinis. Tra i premiati, il grande Mario per i bambini, ma anche per gli adulti che ammiravano la merce esposta in vetrina
Rigoni Stern. Presente Paolo Rossi, molto sognando quando avrebbero potuto mai acquistarla.
legato a Lago, che fu il giornalista che NELLA FOTO DI GIUSEPPE ARTESI LA CARROZZERIA DI LUCIANO FULLIN NEGLI ANNI 1950/51
gli diede il nomignolo di “Pablito”. IN VIA CESARE BATTISTI CON L’ESPOSIZIONE DI AUTO E MOTO.
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