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ATTUALITÀ
          Non sono parole magiche, ma il modo di interpretare il lavoro.                       INTERVISTA
          Sacrificio e costanza sono state anche alla base
          delle due medaglie vinte dallo chef Claudio Fedrigo.



          Come nasce la tua passione per la cucina?
          «Polcenigo è un paese di chef, nasce da lì. In questo paese ho
          conosciuto un cuoco che mi ha insegnato le prime nozioni.
          In più, c’è una componente famigliari tra zii e mio padre che
          in passato aveva un locale».

          Da Polcenigo a Jesolo: qual è stato il tuo percorso per            UN ARGENTO E UN BRONZO.
                                                                                      LE HA CONQUISTATE
          arrivare qui?                                                      ALLE OLIMPIADI CULINARIE.
          «A 15 anni ero in Sardegna. Ho lavorato a Porto Cervo e Pa-           LUI È CLAUDIO FEDRIGO,
          lau. Poi a Roma e, successivamente, a Cortina dove ho cono-      CHEF DELL’HOTEL CAMBRIGE,
          sciuto mia moglie. Dopo alcune stagioni a Corvara mi sono          ORIGINARIO DI POLCENIGO
                                                                              (PORDENONE), DA 28 ANNI
                                                                                    RESIDENTE A JESOLO
          stabilito a Jesolo con lei».                                      ASSOCUOCHI SERENISSIMA.
                                                                                    E VICEPRESIDENTE DI
              SACRIFICIO                                                  A STOCCARDA, IN GERMANIA,
                                                                                   DOVE SI SONO SVOLTE
                                                                                        LE COMPETIZIONI,
                                                                                          HA GAREGGIATO
              E COSTANZA                                                    CON FORMAGGI INTAGLIATI.
                                                                                    NELLE COMPOSIZIONI
                                                                            ARTISTICHE, CATEGORIA D1,
                                                                             PRESENTANDO DUE OPERE:
                                                                              UNA FATTA DI SPEZIE E UNA




          E, invece, la passione le decorazioni?
          «Sempre con lo chef di Polcenigo. Negli anni ’90 faceva dei
          buffet stratosferici. Lui mi ha portato a fare le prime ope-
          re, poi, vent’anni fa, ho perfezionato l’arte dell’intaglio con
          Orlando Scaggiante. Da lì è nato l’impegno associativo e la
          partecipazione alle varie competizioni».

          Cosa intagli?
          «Vegetali e formaggi ed in passato anche il burro, ma mi
          piace realizzare opere con lo zucchero. Ultimamente faccio
          opere con la pasta e con il riso».


          Non c’è un problema di sostenibilità?
          «Su  questo  aspetto  c’è  un  dibattito  aperto,  però  va  detto
          che non buttiamo via nulla: lo scarto viene usato per fare       GLI ALTRI CHEF
          le pietanze. L’opera, una volta esposta, può essere usata per    _______
          cucinare. I formaggi durano nel tempo».                          A Stoccarda hanno partecipato
                                                                           alle Olimpiadi anche gli chef jesolani
          Cos’hai provato con le due medaglie di Stoccarda?                Mauro Cattelan (in gara con due
          «Una grande emozione. E un senso di rivalsa per le volte in      opere nella categoria D1) che ha
          cui ho mancato il podio. L’impegno, la costanza e il sacrificio   conquistato una medaglia di bronzo
                                                                           e una diploma; Matteo Padoan
          alla fine sono stati ripagati».                                  (originario di Zero Branco ma da
                                                                           anni al lavoro in città) in gara nella
          Obiettivi futuri?                                                categoria D1 conquistando una
          «Seguire i giovani, dei quali abbiamo bisogno. Fare lo chef è    medaglia d’argento e una di bronzo;
                                                                           Domenico Palazzo (categoria D1)
          un mestiere difficile, i giovani si spaventano per effetto dei   che ha conquistato un diploma
          sacrifici. Ma le soddisfazioni sono notevoli».                   per il quarto posto.


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