Il primo giorno di scuola

Pochi giorni ed è di nuovo scuola. Scopriamo insieme cosa accade realmente nella mente e nel cuore dei bambini, con l’aiuto della dottoressa Lorenza Furlan, psicologa dell’età evolutiva e psicoterapeuta.

L’ingresso alla scuola primaria rappresenta una tappa altamente simbolica: il bambino “diventa grande”, cambia ruolo, ambiente e aspettative, confrontandosi per la prima volta con l’idea di impegno, performance e autonomia reale. Questo passaggio, emozionante ma delicato, coinvolge diversi piani psicologici.

Sul piano emotivo, può emergere una combinazione di entusiasmo e ansia: da un lato il desiderio di imparare, dall’altro la paura del distacco, del giudizio o di “non farcela”. Il bambino deve riorganizzare il proprio funzionamento interno passando da una logica di gioco libero a una logica di compito, dove attenzione, autocontrollo e capacità di stare seduti diventano requisiti fondamentali.

A livello relazionale si aprono nuove dinamiche sociali: non tutti i compagni sono scelti, il confronto diventa inevitabile e l’autostima può oscillare in base ai feedback esterni. È frequente osservare regressioni temporanee (pianto, irritabilità, ansia da separazione) proprio per la fatica di gestire l’adattamento.

Ecco alcuni consigli rivolti ai genitori per accompagnare questo passaggio.

Normalizzare l’emozione: dire al bambino che è normale avere paura, aiuta a non sentirsi “sbagliato”. Trasmettere fiducia: sottolineare ciò che ha già imparato e le sue risorse, piuttosto che le possibili difficoltà. Creare routine stabili: stabilire orari del sonno, spazi per i compiti e per il gioco, rende prevedibile la giornata. Coinvolgere gradualmente nelle responsabilità (preparare lo zaino, tenere in ordine il proprio materiale), per promuovere autonomia. Restare presenti ma non invadenti: far capire che mamma e papà ci sono, senza sostituirsi o interferire con il lavoro dell’insegnante.