Curiosità e sicurezza
Guidare per molti è una noiosa routine quotidiana, talmente rodata da farci dimenticare l’importanza di alcune basilari precauzioni.
Il grasso al girovita può funzionare da airbag, ma solo fino a un certo punto: uno studio ha rivelato che un cuscinetto di grasso sottocutaneo riduce in parte le ferite addominali, in caso di sinistro. In caso di grave incidente, se il passeggero è scaraventato in avanti, pesare di più equivale a venire lanciati con una forza maggiore e, quindi, a un esito più distruttivo.
I posti più pericolosi? Quelli per i passeggeri. Per qualche strana ragione 84 italiani su 100 ritengono che i sedili posteriori siano più sicuri. Eppure la scienza dice il contrario. In caso di incidente, un passeggero seduto dietro senza cintura (peraltro obbligatoria) rischia ferite almeno due volte più gravi di quelle del conducente, che riesce ad avere maggiori avvisaglie del pericolo. In caso di impatto a una velocità di 80 km orari, una persona di 65 kg di peso viene proiettata in avanti con una forza di quasi 30 mila Newton, centinaia di volte in più rispetto a quanto le braccia potrebbero sopportare. Il passeggero centrale posteriore, in particolare, diviene in questi casi un proiettile in carne ed ossa, lanciato fuori dall’abitacolo.
La cintura funziona soprattutto in città. Un altro pericoloso luogo comune è quello secondo il quale mettere la cintura sia utile solo quando si viaggia a velocità elevate. Non c’è niente di più insensato: è proprio tra i 40 e i 50 km/h che indossarla (obbligatorio, in ogni caso) fa la differenza. Chi non la allaccia, corre un rischio 10 volte maggiore di morire per incidente. Sotto i 30 e oltre i 60 km/h, le probabilità di cavarsela per chi la usa aumentano di 4 volte. Sotto i 20 e sopra i 100 km/h, indossare le cinture dimezza comunque i rischi rispetto a non farlo.
La responsabilità dei cellulari. Secondo l’ACI (Automobile Club d’Italia), tre incidenti d’auto su quattro sono dovuti a distrazione e lo Smartphone si qualifica come strumento distraente per eccellenza.
Il futuro? Più sicuro. Il 40% delle morti per incidente d’auto derivano da guida distratta o da assunzione di alcolici, un problema che con un’auto autonoma si potrebbe facilmente risolvere. Oggi il 94% degli incidenti d’auto è imputabile ad errori umani: la guida automatica potrebbe risolvere le cause di gran parte dei sinistri.
Il fattore tempo. Di norma occorrono da 0,5 a 1,5 secondi da quando si nota il pericolo a quando si aziona il freno: se si sta correndo a 100 km orari, occorrono quindi 20 metri prima che i freni entrino effettivamente in azione. Ecco perché è fondamentale mantenere la distanza di sicurezza (almeno di 40 metri se si viaggia a 90 km/h, di 130 metri almeno se si va a 130 km/h).
“Nè morti e né feriti sulle strade… proviamoci!
Pensa alla vita…guida con la testa!!! – Campagna permanente per la sicurezza stradale ANVU – Associazione Professionale Polizia Locale d’Italia – www.anvu.it









