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JESOLO,
L’OSPITALITÀ
A “12 MESI ” PUNTI DI VISTA
A CURA DI
GIAMPAOLO ROSSI
Il 21 settembre, equinozio d'autunno, segna la fine della stagione estiva. Con
essa, tanti anni fa, chiudeva la stagione balneare: il grande drago andava in
letargo. Si chiudevano le saracinesche, si oscuravano le vetrine, si spegnevano
le luci. E si riaccendeva il dibattito su come “allungare” la stagione estiva.
Tante le proposte, ma prive di una solida prospettiva. Non si riusciva ancora
a individuare il fulcro del tema perché inchiodati alla logica della “stagione
estiva”. Poi sono cambiati i tempi, le abitudini di vita, i ritmi di lavoro, le
condizioni culturali ed economiche e, con essi, l’idea stessa del tempo libero
e della vacanza che hanno portato all’evidenza il nodo del problema: il vestito
balneare per Jesolo era diventato troppo stretto. Ma la città è attrezzata per
offrire ospitalità anche oltre i mesi estivi? Sì, Jesolo è nelle condizioni di
farlo. E le iniziative non sono mancate. Cito, per tutte, il Sand Nativity e i
risultati, innegabili, conseguiti. Il necessario salto di qualità esige però che ci
si liberi dalla logica della stagionalità e che si consolidi l’idea, tanto semplice
quanto rivoluzionaria, perseguita anche dall’Amministrazione del sindaco
De Zotti: Jesolo non è riducibile a località balneare ma è una “città di mare e
di terra” in grado di offrire una ospitalità plurale che prescinde da equinozi
e solstizi. Il drago da qualche tempo non va più in letargo. Rimane sveglio e
apprezza anche l’ autunno, l’inverno, la primavera, quando assapora il ritmo
del suo respiro più tranquillo, senza accelerazioni e senza stress. Jesolo ha le
opportunità per offrire ospitalità a “12mesi”, ma occorre che sappia e voglia
mettere in campo creatività e coraggio.
Cartoline d’epoca
1937: JESOLO STAZIONE DI CURA E SOGGIORNO
Il Podestà inoltra domanda al Ministero per il “riconoscimento di Stazione di
Soggiorno e di Cura del Lido Spiaggia di Jesolo”. A supporto della domanda si
elencano le caratteristiche della località: l’impianto di illuminazione, il telefono
pubblico presso l’albergo Centrale, i pozzi artesiani per l’acqua potabile,
le fosse biologiche e i servizi igienici degli stabilimenti, la strada parallela
alla spiaggia, gli autoservizi pubblici, la richiesta di una Ricevitoria postale
temporanea estiva e, soprattutto, “la piccolissima pendenza della spiaggia
larga 80 metri con la sua sabbia pulita e bellissima”.
Dall’archivio di Roberto Rugolotto
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