IL CONNUBBIO VINCENTE
La straordinaria storia di Carlo Scarpa e Adriano Olivetti
Il secolo scorso ci ha lasciato un’importante eredità di uno dei maggiori architetti italiani, il veneziano Carlo Scarpa. Carlo, che studiò all’Accademia delle belle arti prima e collaborò, poi, con dei maestri vetrai di Murano, divenne famoso per l’attenzione ai dettagli e la qualità dei materiali, unendo in una simbiosi avanguardista, legno e cemento. Venezia parla di lui in tanti luoghi. Giusto per citarne alcuni: l’università Ca’ Foscari, la fondazione Querini Stampalia, il padiglione della Grecia, all’interno della biennale dove Peggy Guggenheim espose per la prima volta tutte le opere della sua meravigliosa collezione (che potete ancora ammirare a palazzo Venier dei Leoni) e il negozio Olivetti nella centralissima piazza San Marco. Quando Adriano Olivetti, un imprenditore italiano lungimirante commissionò questo spazio a Carlo Scarpa, gli chiese un biglietto da visita della sua azienda e così fu. Si tratta di un edificio a due piani antesignano dei moderni “flagstores” ed è uno degli esempi più rappresentativi di integrazione di un intervento moderno (siamo a metà ani ’50) su palazzo storico protetto dai beni culturali (del XVI secolo).
Dopo avere perso la sua funzione originale nel 2011 il negozio è stato riaperto a seguito di un attento restauro che ne ha restituito i colori, gli arredi e la collezione di macchine da scrivere. È ora proprietà delle Assicurazioni Generali che l’hanno affidato al FAI e, durante le giornate dedicate, si può usufruire di una visita guidata. Quando si entra in questo negozio (visitabile, comunque, in autonomia tutto l’anno) si ha proprio la sensazione di entrare in un’opera d’arte. Se decidete di visitare questa meraviglia, non perdetevi anche la visita alle procuratie vecchie restaurate e riaperte al pubblico nel 2021! Le procuratie erano i vecchi uffici e abitazioni dei procuratori di San Marco, la carica più importante della Serenissima dopo il Doge; pensate che il nuovo Doge veniva sempre eletto scegliendo tra i procuratori in carica. L’istituto procuratorio ha resistito alla caduta della Repubblica e pensate che esiste ancora oggi, continuando ad occuparsi dell’amministrazione del Patrimonio di San Marco e della basilica stessa.