Tra calli & campielli con Serena

Se avete guardato la serie Netflix “La legge di Lidia Poet” di sicuro vi sarete chiesti da dove vengono i preziosi tessuti che arricchiscono i costumi utilizzati. Beh, la risposta è Venezia e, in particolare, dalla Tessitura Bevilacqua, un’eccellenza della città lagunare.
Luigi Bevilacqua fondò questa impresa nel 1875, raccogliendo l’eredità dell’antica arte della Seta, destinata a scomparire dopo secoli di attiva produzione, a causa del decreto napoleonico che ordinava la chiusura delle innumerevoli corporazioni artigiane di Venezia.

Opponendosi alla produzione industriale francese Jacquard, Luigi Bevilacqua a fine ‘800 recuperò gli antichi telai del 1500 e diede coraggiosamente vita alla produzione dei famosi broccati, damaschi e velluti che impreziosiscono i salotti più importanti del mondo (tra cui lo studio ovale della Casa Bianca, il palazzo reale svedese e il Cremlino) e che vengono utilizzati dalle più famose case di moda (un esempio su tutti Dolce e Gabbana). Nella tessitoria sul Canal Grande tuttora si utilizzano i medesimi telai di 200 anni fa e visitarla (mi raccomando solo su prenotazione!) è fare un tuffo nel passato.

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