Jesolo, scuola di vita

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«Gli anni a Jesolo sono stati la mia scuola di vita». Così Nicola Parente, il noto pr, che qui ci racconta la storia della sua carriera iniziata proprio qui, nella nostra città, e arrivata alla ribalta mondiale.

Nicola, quando hai iniziato?

«Avevo 17 anni e mezzo. L’inizio fu artigianale. Dovevo organizzare una festa pomeridiana in un club a Maracco tra Mestre e Mogliano. Il prezzo del biglietto era di 2mila Lire: l’accordo con il titolare era quello di fare a metà. La pubblicità l’avevo fatta con gli amici, distribuendo dei volantini che avevo stampato in piazza Ferretto. L’evento fu un successo, ma soprattutto l’inizio di una carriera».

Il passaggio a Jesolo quando avvenne?

«Nei primi anni ’80 mi chiamarono Piero Tredici e Gianni Gobbo, rispettivamente i proprietari del Muretto e del King’s; mi dissero che serviva un pr emergente e mi proposero la direzione artistica di un nuovo locale del quale dovevo trovare il nome. Lo scelsi dopo avere dormito una notte in una barca; alla mattina mi svegliai e dall’oblò vidi la l’imbarcazione vicina: nacque così il Papaya».

E da quel momento come cambiò la sua vita?

«Fu una crescita continua. Ho lavorato in gran parte dei locali di Jesolo. Nel 1986 lanciai il Karisma a Pregaziol. Nel frattempo approdai all’Area di Cortina, dalla famiglia Magrino, con la quale, nel 1989, aprimmo l’Area City a Mestre». 

Hai lavorato anche con Flavio Briatore: come iniziò quell’avventura? 

«Inizia nel 2003 con una telefonata da un numero non italiano; arrivava da Londra. Era la sua assistente che me lo passò. Mi disse che aveva avuto il mio numero da Giuseppe Cipriani a New York.  Mi spiegò che aveva intenzione di cambiare il management del Billionaire e che voleva incontrami. Il colloquio avvenne all’hotel Principe e Savoia di Milano, durò un’ora e mezza. Mi disse che avrebbe sentito altre cinque persone e che mi avrebbe fatto sapere dopo un mese. Alla fine mi chiamò e ci vedemmo a forte dei Marmi Twiga. Da quel momento girai il mondo».

Poi tante altre esperienze, ma com’è cambiato il mondo della notte?

«Nei rapporti. Oggi, poi, c’è la convinzione che se non hai il dj famoso non riesci a riempire il locale.  Personalmente sono convinto che se crei un evento fatto bene non devi per forza caricarti di spese».

A Jesolo ti rivedremo ancora?

«Certo! La serata solo per una notte al Muretto dello scorso 10 giugno è stata un successo. Lo stesso locale mi ha affidato la data finale della stagione per il 16 settembre. In consolle ci saranno Nicola Grassetto, Mauro Ferrucci e Tommy Vee».

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