La festa di San Rocco
Come ogni anno, Venezia si appresta a festeggiare San Rocco, santo patrono della città, con una cerimonia che unisce la tradizione religiosa, culturale e civica della città. Le celebrazioni si svolgono il 16 agosto intorno alla Scuola Grande a lui intitolata, confraternita di laici fondata nel 1478 con la funzione di assistenza e supporto agli iscritti.
Patrono degli ospizî, dei malati, prigionieri, pellegrini, e degli appestati, San Rocco è sempre rappresentato con ai piedi un cagnolino che tiene un tozzo di pane in bocca. Si narra, infatti, che fosse solito curare gli appestati, ma che, quando si ammalò a sua volta di peste, nessuno volle più avvicinarlo. Solo un cane lo approcciò portandogli un pezzo di pane, tenuto nella bocca.
La profonda venerazione popolare nei confronti di san Rocco, la cui reliquia era già in possesso della Confraternita sin dal 1485, contribuì alla sua crescita fino a divenire la più ricca Scuola della città. Fu allora che si decise di edificare la nuova imponente sede monumentale chiamando poi il Tintoretto a dipingervi il suo più famoso ciclo pittorico con episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento.
Essa è l’unica delle antiche Scuole Grandi ad essere sopravvissuta alla caduta della Repubblica, e a essere ancora attiva sul fronte degli antichi compiti caritativi verso i bisognosi, i carcerati e le loro famiglie, oltre a curare il suo notevolissimo patrimonio artistico. Un luogo eccezionale dove oltre sessanta dipinti sono conservati nella loro collocazione originaria in un edificio che, dalla sua costruzione, non ha quasi mai subito modifiche.

Le celebrazioni prenderanno avvio alle ore 11 con la messa Pontificale in onore di San Rocco preceduta dalla solenne processione dalla Scuola alla Chiesa, dov’è custodito il corpo di San Rocco. Si tratta dell’unica chiesa confraternale veneziana pensata anche come sacrario del proprio santo titolare. Il corpo di San Rocco, conservato nell’altar maggiore, fin dal suo trasferimento a Venezia nel 1485 è meta incessante di pellegrinaggi, grazie al suo potere taumaturgico di protezione dalla peste.
Come da tradizione, la processione passa sotto una costruzione temporanea, chiamata tendon del Doge. La messa sarà accompagnata dal coro della Scuola Grande di San Rocco diretto dal maestro del Zoya Tuckhmanova Karapetyan e con Alessandro Baglioni all’organo.
Seguirà poi la consegna del Premio San Rocco 2025, riconoscimento assegnato ogni anno dall’Arciconfraternita di San Rocco e destinato a persone o enti che si sono distinti nel campo della sanità, o che hanno contribuito in modo significativo alla comunità. Tra le ore 13 e le 17 sarà possibile, a fronte di una offerta simbolica da dare in beneficienza, visitare la Scuola Grande e i suoi tesori.
Alle ore 21, poi, su invito, si terrà, nell’area antistante la Scuola un concerto del “Gomalan Brass Quintet”, sotto la direzione artistica del maestro Alessio Benedettelli. Tra gli interpreti Marco Pierobon e Francesco Gibellini alla tromba, Nilo Caracristi al corno, Gianluca Scipioni al trombone e Stefano Ammannati alla tuba.