Tre, due, uno… si comincia!

Ci sono tre, anzi quattro, paroline magiche che echeggiano annualmente tra chi si occupa di turismo. Sono: Ascensione, Pentecoste e Corpus Domini. Perché, fa niente che si tratti di ricorrenze religiose: quelle tre festività rappresentano come una sorta di “via libera” alla “stagione”, anzi, all’estate stessa. Quella “vera”, quella segnata dall’arrivo degli amici turisti di lingua tedesca. E’ vero che prima c’è Pasqua, c’è il ponte (quando c’è) del 25 aprile, c’è il ponte (quando c’è) del primo maggio: tutti appuntamenti che, sul calendario, sono cari a noi italiani; e cogliamo l’occasione per le prime gite fuori porta, magari anche al mare, se il meteo lo consente. Ma sono come una specie di antipasto della stagione, come un aperitivo, uno sprizzetto con le patatine e qualche stuzzichino, prima del pasto vero e proprio.

Quello che arriva sul tavolo, appunto, con Ascensione, Pentecoste e Corpus Domini. Ce n’eravamo quasi dimenticati di che effetto facesse, dopo due anni passati tra incertezze e restrizioni. Due anni in cui l’arrivo delle prime auto con “targa tedesca” diventava un evento, al punto che c’era, da parte dei colleghi delle varie testate giornalistiche, anche d’oltre confine, una sorta di caccia al primo turista straniero, da individuare e intervistare. Due anni che è giusto ricordare per alcuni insegnamenti che ci hanno lasciato. Il primo è che i turisti di lingua tedesca (non solo loro, naturalmente), ci vogliono bene. E continuano a dimostrarlo. Si sentono a casa da noi, si sentono parte di una famiglia. Un rapporto coltivato negli anni dai nostri padri e dai nostri nonni e che dobbiamo essere in grado di mantenere e, se possibile, incrementare Anche con le piccole cose.