Il silenzio che spaventa
Donato Carrisi torna con Pietro Gerber, l’addormentatore di bambini, con un libro che inquieta fin dalle prime pagine. Dopo essere stato a Jesolo Libri nel corso dell’estate, è tornato nel nostro territorio, alla Libreria Moderna di San Donà, per presentare “La Casa dei Silenzi”.

Donato, cosa si prova ad essere in una libreria?
«Gratitudine prima di tutto, perché io ho iniziato a scrivere libri thriller grazie ad un librario che un giorno mi consigliò di leggere “Il ragno”, di Michael Connelly. Poi sono dell’idea che i libri vadano comprati in libreria. Ricordo quando ero ragazzino che mettevo via i soldi per riuscire a prendermi il libro che desideravo tanto e poi, con le tasche piene di monete, facevo i 372 passi che mi separavano dalla libreria, per acquistarlo, colmo di gioia. Ecco, un bel libro ti cambia la giornata».
E dove ti metti a leggere?
«Non mi piace leggere a letto. Ho la mia particolare poltrona, la poltrona della lettura».
Perché il silenzio?
«Perché penso che, oltre il buio, la cosa che più spaventa sia il silenzio. Ed una casa silenziosa, è una cosa ancora più spaventosa. Non sai mai cosa si nasconda dietro ad un silenzio. È nella semplicità che si nasconde la paura. Ed a volte la paura sconfina dalla realtà ai sogni e viceversa».

Perché i bambini?
«I bambini hanno delle antenne ed è come se avessero un contatto con il mondo oscuro».
A questo punto, perché i sogni?
«Era da tanto tempo che volevo fare un racconto mettendo, al centro di una storia, un sogno. Da sempre gli esseri umani si chiedono cosa ci sia dietro ai sogni. C’è chi dice che i sogni siano delle finestre su altre dimensioni e la scienza stessa inizia a prendere in considerazione l’esistenza di dimensioni parallele. E ci sono fisici che sostengono che la morte non esista affatto e che non si possa morire, ma che si continui a vivere in eterno, ma sparsi su varie dimensioni».
L’impressione è che tu ti sia spinto oltre con questo quarto capitolo delle “case”, è così?
«Direi di sì. Ho raccolto una serie di esperienze fatte nel corso degli anni, esplorando ambiti che magari non avrei mai immaginato di visitare, come incontrare medium, tanti spiritisti; io stesso mi sono sottoposto a delle pratiche, alcune farlocche, altre estremamente interessanti».
Qual è il motivo per cui costruisci le tue storie così come le leggiamo nei tuoi libri?
«Il motivo è di riportare il lettore sempre nel punto d’origine di tutto. Ed il punto d’origine è un mistero. Ed è quello che ci porta a leggere storie come questa».
In una storia che parla di bambini, fantasmi e sogni, chi è il cattivo?
«Io, assolutamente io».