Siamo troppo protettivi?

Il desiderio di proteggere i nostri figli dai pericoli del mondo è comune a tutte le mamme e i papà. Le mamme imparano fin dalla nascita a sintonizzarsi sui bisogni del loro bambino ed in breve tempo sanno riconoscere se il pianto del neonato è una richiesta di cibo, di carezze, di essere cambiato o semplicemente preso in braccio e confortato. Questa sintonizzazione si sviluppa, poi, in un processo di accudimento che durerà per molti anni.

Entrambi i genitori si organizzano, quindi, per proteggere il loro bambino e soddisfarne i bisogni man mano che cresce. Ma cosa accade quando, seppur a fin di bene, finiamo con l’essere troppo presenti, invadenti, preoccupati e ansiosi per i figli? Ne abbiamo parlato con la dottoressa Lorenza Furlan, psicoterapeuta e psicologa dell’età evolutiva.

1. Proviamo ad avere fiducia in nostro/a figlio/a.

Quando ci sentiamo molto preoccupati per loro, finiamo col dimenticare che i nostri bambini possiedono abilità e competenze, concediamogli lo spazio di metterle in pratica.

2. Non trasmettiamogli le nostre ansie.

L’ansia di un genitore può bloccare l’istinto naturale del bambino di esplorare il mondo per trovare il proprio posto, finendo col rimanere dipendenti da noi anche da grandi.

3. Lasciamoli andare con un grado di autonomia adatto all’età.

Una volta apprese le basilari regole di sicurezza, ai bambini va permesso di sperimentarsi nelle situazioni con la consapevolezza che è nel loro interesse, per una crescita sana ed equilibrata. Non confondiamo autonomia con abbandono: vigiliamo ed osserviamo ma lasciamoli anche sbagliare, rimanendo sempre loro accanto.

4. I figli non sono nostri, sono venuti al mondo grazie a noi.

Quando abbiamo molta paura ed ansia per i nostri figli spesso è perché noi stessi abbiamo paura di stare lontani da loro. Ricordiamoci che il nostro compito è quello di accompagnarli nella crescita, verso l’individualità, non di tenerli stretti come se fossero una nostra proprietà.

5. Proteggere non è impedire ma tutelare.

Ogni volta che un bambino cerca di fare qualcosa, un genitore troppo protettivo interviene nel tentativo di fermarlo: mentre il bambino prova l’autonomia, il genitore lo stoppa.

6. Troppa ansia e quanti mal di pancia.

Se un bambino vede un genitore troppo ansioso e preoccupato può finire col farsi carico di un’emozione troppo grande per lui, manifestando, a volte, una serie di malesseri (mal di testa, mal di pancia, etc.) che non hanno una causa organica ma sono il suo tentativo di risolvere il problema.

Autore /

La Rana Che Ride è un’associazione di promozione sociale nata nel 2017, con lo scopo di organizzare attività per bambini e famiglie, residenti a Jesolo o turisti. Proponiamo tante iniziative ludico/ricreative, eventi, laboratori, gite, animazione, durante tutto l’anno.

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