Allarme dumping contrattuale nel commercio, turismo e servizi. Urgente intensificare i controlli

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Confcommercio San Donà-Jesolo lancia l’allarme sul fenomeno del dumping contrattuale nel territorio, che mette a rischio non solo la qualità del lavoro ma anche la sostenibilità delle imprese che operano nella legalità nei settori del commercio, turismo e servizi. È un fenomeno ancora circoscritto, secondo i dati di Veneto Lavoro, tuttavia Confcommercio chiede agli organi preposti una decisa azione di controllo.

Il “dumping contrattuale” è un termine utilizzato nel diritto commerciale e del lavoro. In sintesi, si riferisce alla pratica di un’azienda che utilizza contratti di lavoro o appalti con condizioni economiche e normative inferiori rispetto a quelle previste dalla legge o dai contratti collettivi vigenti, al fine di ridurre i costi e ottenere un vantaggio competitivo rispetto ad altre aziende.

“Il ricorso a contratti collettivi non rappresentativi che abbassano artificialmente il costo del lavoro a scapito delle tutele dei lavoratori – denuncia con fermezza il presidente Angelo Faloppa – , danneggia non solo i dipendenti, privati di diritti e tutele fondamentali, ma generano anche una concorrenza sleale tra le imprese, penalizzando chi opera correttamente nel rispetto delle normative”.

Il problema riguarda trasversalmente negozi, alberghi, bar, ristoranti e tutte le attività del terziario, settori cruciali per l’economia del nostro territorio, in particolare in vista dell’imminente stagione turistica estiva. E sta pericolosamente toccando anche il territorio del Veneto Orientale.

“Ricordiamo che l’utilizzo di questi contratti – continua il presidente mandamentale di Confcommercio – espone le aziende al rischio di contenzioso perché, per abbassare il costo del lavoro, vanno in deroga ai salari definiti dai contratti stipulati dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative. Oltre al controllo dell’ispettorato del lavoro va tenuta in considerazione l’azione di recupero contributivo da parte dell’Inps”. “Inoltre, un aspetto particolarmente critico è che l’adozione di tali contratti permette l’utilizzo di strumenti come il contratto a termine o l’apprendistato in cicli stagionali al di fuori delle modalità e dei limiti previsti dalla legge esponendo ancora una volta lavoratori e azienda a rischio di sanzioni e contenzioso”.

Confcommercio San Donà-Jesolo chiede alle autorità competenti di intensificare i controlli sul territorio per contrastare questo fenomeno, che rischia di compromettere la tenuta sociale del comparto e di indebolire il sistema di rappresentanza del lavoro.

“La nostra associazione – conclude Faloppa – continuerà a lavorare al fianco delle imprese del territorio per garantire condizioni eque di concorrenza e per la tutela dei lavoratori, come testimoniato dai Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro sottoscritti dalle associazioni maggiormente rappresentative, che restano un presidio di legalità e di diritti per tutti”.

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