La chiamata di Recoaro
Visitare oggi Recoaro Terme significa fare un salto, malinconico se addirittura triste, in una realtà dimessa e decadente.
Gli alberghi aperti sono pochissimi, come pure le attività di ristorazione, i bar e i negozi. Quella che, fino a pochi anni fa, era una ridente località turistica, oggi è solo lo spettro di sé stessa. Dopo lo stop della seggiovia che, dal centro della cittadina portava in alto, alla località turistica di Recoaro Mille; dopo la chiusura delle Terme che, dall’anno del Covid19, non hanno più riaperto e arrivano, quindi, al quinto anno di inattività; dopo gli ultimi inverni senza neve, che hanno condannato definitivamente la località sciistica che sorge sul monte sopra la città, con tanto di alberghi, impianti di risalita, ristoranti e servizi vari, ora tutti completamente in abbandono. Dopo tutto questo, quando sembrava ormai suonato il “de profundis” per l’ennesimo centro termale italiano, arriva la scossa del PNRR: 20 milioni di euro per ristrutturare l’impianto termale e rilanciarlo alla grande, con meno di due anni per terminare i lavori.
Un’enorme sfida per questa città, che era nata con una precisa e caratterizzata vocazione turistica e che ha cercato faticosamente negli ultimi anni di reinventarsi, puntando sul turismo all’aria aperta, i circuiti per mountain bike, le escursioni ai rifugi… Ma la città non si arrende e, in attesa del gigantesco investimento garantito dai fondi europei, incita con forza i propri figli, sia i residenti che quanti se ne sono andati, magari proprio per cercare lavoro, a non perdere la speranza. Ed ecco arrivare così la “Chiamata di Marzo”, la tradizionale festa in costume che ricorda la gioia che riempiva ogni cuore all’arrivo della primavera che, come cantava Fabrizio De André, non bussa ma entra sicura, d’impeto. Così anche quest’anno a Recoaro hanno festeggiato la “Chiamata”, certi che, all’orizzonte, ci sarà finalmente la rinascita di questa storica e meravigliosa località, che ha accolto regine, scrittori e dive del cinema, per poi rischiare di sparire. Ma a marzo la primavera ha chiamato ancora e, anche stavolta, a Recoaro si faranno trovare pronti.