Il tema dei temi

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Ho molto apprezzato l’editoriale del numero scorso di Fabrizio Cibin, direttore di VJ, per l’approccio e le argomentazioni su un tema che mi sta particolarmente a cuore, quello della stagionalità, il tema dei temi. Ne sentivo parlare quando avevo le braghette corte. Oggi, che non ho più vent’anni, se ne parla ancora. È passato invano tutto questo tempo? No. In questi ultimi 20, 25 anni si sono fatti passi in avanti. Jesolo Lido, dopo l’estate, non va più in letargo per svegliarsi l’estate successiva. Oggi, con un ritmo diverso, la città vive anche d’inverno. Ma la sfida è ancora molto alta e occorre fare altra strada. Serviranno provvedimenti legislativi: li stiamo aspettando. Ma intanto noi dobbiamo fare la nostra parte: vincere la cultura della provvisorietà figlia della stagione estiva vissuta come fatalità.

Nella provvisorietà non nascono sogni, si spegne ogni visione e ogni guizzo di creatività. Va recuperata una visione unitaria della città. Jesolo è Jesolo, d’estate e d’inverno. È sole, mare, sabbia, ma anche laguna e campagna. È litorale, ma anche Centro Storico, Cortellazzo, Ca’ Fornera e Passarella. È balneare e campestre, di mare, di fiume e di laguna. Se guardata con il grandangolo, la stagione estiva non è una fatalità da subire, ma una dimensione da governare. Assumere questa prospettiva comporta scelte precise. Per il privato e per il pubblico. Qualche esempio: tenere aperto un negozio o ristorante d’inverno anche se si guadagna meno che in estate: programmare iniziative e manifestazioni a forte attrazione anche d’inverno. Dei passi su questa strada già si sono fatti. Ma occorre un programma di viaggio strutturato e lungimirante. Ci ritorneremo sopra.

Assessore poi vice sindaco per una decina d’anni, occupandosi di varie materie,tra cui cultura, turismo ed urbanistica. è stato fondatore e direttore de “La Voce di Jesolo”.

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