Così può rinascere una rosa
Vi spiegherò come far nascere una pianta di rose, da una rosa recisa regalata in qualche mazzo.
Perché una rosa racchiude in sé anche un grande messaggio, da parte di chi l’ha donata.
Una volta sfiorita, preparate un vaso contenente del terriccio mescolato con un po’ di sabbia. Prelevate la talea da un rametto che porta la rosa. La talea è formata da una porzione di ramo che porta quattro foglie (sei se si tratta, ad esempio, di una rosa antica con internodi molto corti) partendo dall’alto, dalla prima foglia completa (formata cioè da cinque o sette lembi fogliari). Tagliate a mezzo centimetro dalla foglia, in obliquo rispetto alla direzione della gemma dormiente.
Togliete le due foglie sotto, per interrare il rametto, e lasciate le due sopra.
Incappucciate con un vaso di vetro o una bottiglia di plastica, avendo cura di mantenere umido il terreno e posizionando il tutto in un luogo luminoso, ma all’ombra (ad esempio un muro rivolto a Nord o sotto le fronde di un albero).
Dopo un paio di mesi circa, quando i germogli cresciuti stringono dentro, togliete l’involucro. Continuate ad innaffiare e la lasciate andare a riposo.
A febbraio la nuova rosa potrà essere piantata direttamente in giardino.
Ecco svelato l’antico segreto di mio nonno. Quando ero bambino lui si occupava di interi campi di rose che coltivava e moltiplicava per talea per poi utilizzarle quando componeva i giardini della nostra bella Jesolo.
AD OGNI FIORE IL SUO VASO
Lo chiedo sempre ai miei clienti, dopo avere preparato un mezzo di fiori: ma a casa avete il vaso adatto? Con aria sicura mi rispondono sempre di sì. Qualche dubbio ogni tanto mi viene.
Per questo vi dico: attenzione, perché ogni fiore ha delle esigenze specifiche e diverse, quindi non tutti i vasi sono adatti.
È saggio averne più di qualcuno per dare la possibilità di utilizzare i vari fiori di stagione che cambiano sia per lunghezza che per esigenza d’acqua. Ovviamente, non posso pretendere che in ogni casa ci sia un’esposizione degna di Venini, ma le basi per gestire lo standard, sì!
Un cilindro da venti, uno da quaranta e un fazzoletto sono il minimo sindacale, quindi, care fidanzate chiedete anche il vaso oltre alle rose!
Vi accenno, inoltre, qualche piccolo trucco per gestirli al meglio.
- L’altezza del vaso dev’essere circa la metà dello stelo.
- Le foglie non devono mai entrare in acqua
- Un tappino di candeggina nell’acqua serve ad abbassare la carica batterica
- E’ saggio rinnovare il taglio dello stelo ogni 2-3 giorni.
Vedrete che gestendoli così aumenterete di molto la loro durata e di conseguenza anche il piacere di farvi deliziare lo sguardo dalla loro bellezza.